Morta dopo parto, Crocetta: “Femminicidio di Stato”. Il governatore blocca la chiusura dei punti nascita

di Redazione

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Morta dopo parto, Crocetta: “Femminicidio di Stato”. Il governatore blocca la chiusura dei punti nascita

| giovedì 08 Agosto 2013 - 12:16

ospedale-corsia

PALERMO, 8 AGOSTO 2013 – ”La vicenda della donna e del bambino morti a Nicosia ha amareggiato tutto il governo. Si potrebbe configurare come un femminicidio di Stato”. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, parla della morte di Antonina Seminara e annuncia uno stop alla chiusura di alcuni punti nascita. 

 

“Non ho chiamato il marito della donna – ha detto Crocetta -perchè non so che dire davanti alla rabbia che è anche la mia. Laddove non c’è responsabilità penale c’è quella morale”.

 

Poi parla dei punti nascita e annuncia una revisione: Purtroppo le scelte sui punti nascita – dice il governatore – sono state dettate a livello nazionale e imposte alle Regioni che hanno dovuto fare molti tagli. Bisogna interrompere la procedura di chiusura dei punti nascita ancora in corso – ha aggiunto – Si devono dare altre priorità alla spesa”.

 

“Noi riteniamo che nelle isole minori e nei comuni isolati come Nicosia o Mistretta non ci siano le condizioni per pensare che possa funzionare il sistema che si è pensato con l’elisoccorso. Le vie di circolazione sono pessime e anche l’ipotesi dell’elicottero, come abbiamo visto, non funziona. Anche nei luoghi dove non ci sono più di 500 parti all’anno, ma 400, ogni giorno c’è una donna che rischia la vita”.

 

Secondo Crocetta si “possono evitare gli sprechi, soprattutto nelle Asp dove ci sono casi di corruzione che abbiamo già denunciato, e assicurare una migliore sanità pubblica”.

 

Sulla riorganizzazione dei punti nascita e dell’attivazione dei reparti di rianimazione, una prima linea di indirizzo era stata dettata ieri dalla giunta

 

“C’è un’ispezione in corso congiunta tra Regione e ministero – sottolinea l’assessore alla salute, Lucia Borsellino – . Gli ispettori, che sono giunti da poco, hanno rilevato le difficoltà nel raggiungere Nicosia. Intanto, la Regione ha individuato quali sono le strutture che, nonostante i tagli, devono continuare ad esistere. In Sicilia la spending review deve tenere conto di tante situazioni e di altri parametri rispetto a quelli stabiliti a livello nazionale”.

 

“Al di là degli eventi che hanno portato a questo decesso – aggiunge Borsellino -, quello che vogliamo fare, anche con la delibera in giunta di ieri sera, è la limitazione dei rischi e l’aumento della sicurezza. Lo faremo con l’adeguamento dei punti nascita con un percorso formativo di medici e infermieri e un miglioramento delle strutture”.

 

Tra le strutture che verranno implementate ci sono Pantelleria e Lipari, Nicosia, Mistretta, Bronte, Mussomeli e Petralia.

 

“La lotta agli sprechi  – dice il presidente della commissione regionale Sanità dell’Ars, Pippo Digiacomo – non può in alcun modo mettere a rischio la vita dei cittadini. È inaccettabile morire a causa di una carenza tecnico-organizzativa nel sistema dei soccorsi. In un’isola come la nostra in cui il sistema dei collegamenti è particolarmente problematico – continua – bisogna garantire sistemi alternativi di trasporto di emergenza sanitaria capaci di raggiungere tempestivamente e durante l’intero arco delle 24 anche zone più remote, dove non esistono presidi dotati di reparti e medici di rianimazione. Le indagini faranno il loro corso per accertare eventuali omissioni o responsabilità ma nel frattempo abbiamo il dovere di intervenire affinchè ogni ingranaggio del sistema sanitario siciliano funzioni al meglio”.

 

Sulla vicenda interviene anche il guruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars. “Come al solito si chiude la stalla quando i buoi sono scappati. Doveva scapparci il morto prima che la Regione si muovesse” dicono i deputati denunciando anche che le loro richieste, riguardanti gli ospedali di Augusta, Mazzarino, Pantelleria, Lipari, Corleone e Petralia, sono rimaste inascoltate.

 

Un’interrogazione è stata presentata dal deputato del Pdl Vincenzo Fontana. “Dopo questo ennesima morte causata anche dalle deficitarie condizione della rete sanitaria e del servizio del 118 – ha spiegato – chiedo che il presidente della Regione e all’assessore al ramo una pronta risposta su quali azioni mettere in campo sull’accertamento delle eventuali responsabilità che hanno avuto il tragico epilogo di giorno 5 agosto. Chiedo di verificare – ha aggiunto – se le modalità di erogazione del servizio sanitario in Sicilia avvengano nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza che devono essere assicurati alla collettività sull’intero territorio nazionale, anche con riferimento all’espletamento del servizio di soccorso ed emergenza del 118 tramite elicottero. Infine se non si ritiene che tali incidenti siano ascrivibili allo stato di difficoltà e confusione in cui operano le strutture ospedaliere siciliane, a seguito della riforma del Servizio sanitario regionale che ha comportato la soppressione delle aziende ospedaliere, accorpando le strutture con la sanità territoriale e creando le aziende sanitarie provinciali”.

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