Taglio dei Tribunali, il Ministero va avanti: “Nicosia, Cefalù e Mistretta chiuderanno”

di Redazione

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Taglio dei Tribunali, il Ministero va avanti: “Nicosia, Cefalù e Mistretta chiuderanno”

| giovedì 12 Settembre 2013 - 11:44

Ministero della giustizia

PALERMO, 12 SETTEMBRE 2013 – Il Ministero di Grazia e Giustizia non retrocede: i tribunali di Mistretta, in provincia di Messina, e di Nicosia, in provincia di Enna, chiuderanno. Nessuna proroga nemmeno per valutare la disponibilità della Regione Sicilia a sostenere gli oneri finanziari per il funzionamento dei due uffici giudiziari e per esaminare la possibilità di farli confluire in un unico ”Tribunale dei Nebrodi”.

 

”Il ministero non recede e mantiene almeno per ora la decisione di chiudere i tribunali di Mistretta e Nicosia. Ci siamo trovati di fronte – dice il sindaco di Mistretta, Iano Antoci, al termine dell’incontro con il dirigente generale dell’amministrazione giudiziaria del ministero, Luigi Birritteri – a una grande rigidità. Ci è stato ribadito che la riforma sulla geografia delle strutture giudiziarie partirà, come previsto, il 14 settembre. Alle proteste civili delle popolazioni si sta rispondendo irridendo la mobilitazione del territorio. Ancora una volta si affermano i poteri forti”.

 

La riunione era stata convocata dopo le proteste di questi giorni culminate ieri con il blocco dei treni sulla linea Palermo-Messina. La convocazione era stata accolta come un segnale di apertura ma, al termine dell’incontro, il sindaco Antoci ha espresso la propria delusione.

 

Su richiesta del senatore Beppe Lumia, che con altri parlamentari ha preso parte alla riunione, il direttore Birritteri si consulterà con il ministro Annamaria Cancellieri, che però già ieri aveva dichiarato che “la riforma deve andare avanti”. E ne riferirà alla delegazione di avvocati e sindaci del comprensorio Mistretta-Nicosia.

 

Nessuna proroga e nessun ripensamento: la sezione staccata di Cefalù (PA) del tribunale di Termini Imerese sarà chiusa. Lo ha confermato al sindaco Rosario Lapunzina il dirigente generale dell’amministrazione giudiziaria durante un incontro al ministero.

 

La legge, ha rilevato Luigi Birritteri, ammette una sola scappatoia: la richiesta di proroga da parte del presidente del tribunale, che non c’è stata il taglio della sezione non avrebbe comportato problemi nella riorganizzazione degli uffici.

 

All’uscita dal colloquio, al quale hanno partecipato due consulenti legali del presidente della Regione, Lapunzina ha detto: ”Abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare. Tra gli altri argomenti abbiamo fatto presente che si è deciso di togliere un presidio di legalità in un territorio in cui in passato si sono avute importanti manifestazioni criminali”. Il sindaco aveva anche dichiarato la disponibilità della sua amministrazione a sostenere gli oneri per il funzionamento della struttura.

 

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Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
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