Capitale della Cultura 2019, 6 italiane in gara | Tra le escluse L’Aquila, Palermo e Siracusa

di Redazione

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Capitale della Cultura 2019, 6 italiane in gara | Tra le escluse L’Aquila, Palermo e Siracusa

| venerdì 15 Novembre 2013 - 18:11

Sono sei le città candidate per Capitale Europea della Cultura 2019. Sono Cagliari, Lecce, Matera, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena. Grande esclusa Palermo, capoluogo della Sicilia, la cui amministrazione aveva dedicato a questo obiettivo tutta la prima parte della consiliatura.

Le sei città sono state scelte dalla giuria europea presieduta da Steve Green, come ha annunciato il ministero dei Beni culturali e del Turismo. Una volta che l’Italia avrà avallato tale raccomandazione, le città preselezionate compileranno l’atto di candidatura entro l’estate prossima. La giuria tornerà a riunirsi nell’ultimo trimestre del 2014.

Dopo Marsiglia (Francia) e Kosice (Slovacchia) quest’anno, le future Capitali europee della cultura saranno Umea (Svezia) e Riga (Lettonia) nel 2014, Mons (Belgio) e Plzen (Repubblica ceca) nel 2015, Wroclaw (Polonia) e Donostia-San Sebastian (Spagna) nel 2016, Aarhus (Danimarca) e Paphos (Cipro) nel 2017 e La Valletta (Malta) nel 2018. Come Capitale europea della cultura per il 2018 e’ stata proposta anche Leeuwarden (Paesi Bassi).

”La giuria europea, presieduta da Steve Green e composta da membri italiani e stranieri, scelti e concordati con la Commissione Europea – si legge nella nota diffusa dal Mibact – al termine delle audizioni, quale momento conclusivo della valutazione intrapresa dopo il 20 settembre 2013, data ultima di consegna dei dossier di candidatura, ha annunciato la redazione di un testo di preselezione delle città che concorreranno all’ultima fase dell’Azione comunitaria “Capitale Europea della Cultura”.

“Già la sola nomination per Cagliari, Lecce, Matera, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena, entrate nella ‘short-list’ delle candidate italiane a Capitale europea della Cultura 2019, –  dice la Commissaria europea per l’istruzione e la cultura, Androulla Vassiliou – può arrecare importanti benefici a livello culturale, economico e sociale, a condizione che la loro offerta sia inserita in una strategia di sviluppo a lungo termine basata sulla cultura. Le Capitali della Cultura sono l’occasione per i cittadini europei per imparare a conoscersi meglio, condividendo patrimonio storico e valori, in altre parole, per provare un sentimento di appartenenza ad un’unica comunità di cittadini europei. Incoraggio tutte le città preselezionate – conclude Vassiliou – a sfruttare al meglio tale opportunità”.

“Ravenna ce l’ha fatta: siamo dentro la rosa delle città finaliste per la Capitale Europea della Cultura. Da lunedì riprenderemo a lavorare pancia a terra e tutti uniti per vincere anche la ‘finalissima’. Ma credo che in queste ore Ravenna possa far festa”. È il commento del sindaco Fabrizio Matteucci, che ringrazia “tutte le decine, centinaia, migliaia di ravennati che in vario modo hanno contribuito a questo successo della nostra città”. “Consegno questa vittoria – aggiunge – soprattutto ai giovani, così ben rappresentati dalla nostra Assessora alla Cultura Ouidad Bakkali. Ringrazio e abbraccio Alberto Cassani e tutto il suo staff. Sono felice, molto felice. Un abbraccio a tutti”.

“Gran bella notizia. È stato fatto un lavoro serio e intelligente, e soprattutto si è creata quella diffusa collaborazione tra istituzioni e società che rappresenta, con il dossier scritto dalla Fondazione Perugiassisi, uno dei punti forti della candidatura”: lo dice il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, dopo aver appreso dell’inserimento di Perugia nella “short list” delle città italiane candidate a Capitale europea della Cultura. “Perugia-Assisi, e con le due città, l’Umbria – continua il sindaco – ci hanno creduto e hanno visto nella candidatura a capitale europea della cultura un progetto strategico di sviluppo intelligente e innovativo. E’ stato attuato un grande sforzo collettivo che va oltre divisioni politiche, localismi, spirito di parte. Anche questa è, in sé, una vittoria. Adesso andiamo avanti. Questo primo risultato, più che appagamento, deve produrre un ancora più forte e diffuso spirito di iniziativa per migliorare, affinare, estendere ulteriormente il progetto”.

”Le sfide che abbiamo davanti non sono finite, ma questa città – ha detto il sindaco di Siena Bruno Valentini – ha dimostrato ancora una volta di essere in grado di ripartire a testa alta e di sapersi reinventare. Il vero ringraziamento va alle energie straordinarie di questa splendida città che non finisce mai di stupire. Abbiamo davanti un’occasione unica per costruire un modello di sviluppo incentrato sulla cultura, capace di proporsi come esempio per l’Italia e per l’intera Europa”.

“Solo per il fatto di essere tra le prime sei città, per Cagliari ci sarà un indotto inimmaginabile”. Esulta il sindaco Massimo Zedda commentando la scelta di inserire il capoluogo della Sardegna tra i sei centri che hanno superato la preselezione per la corsa a Capitale europea della Cultura 2019. “Una soddisfazione immensa – ha spiegato l’assessore alla Cultura Enrica Puggioni. – Ci sono città che ci stanno lavorando da anni”.

”Sono felice di questo risultato che non era scontato. Adesso tocca alla città, ai cittadini, alla Basilicata e ai territori vicini crederci, rafforzando questo percorso: lo strumento vincente è quello della cultura della consapevolezza”. È il commento a caldo del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, dopo l’inserimento della città dei Sassi tra le sei città selezionate per la candidatura a Capitale europea della cultura per il 2019.

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