Precari siciliani, futuro sempre più incerto | Crocetta si arrampica sugli specchi, Letta lo stoppa subito

di Redazione

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Precari siciliani, futuro sempre più incerto | Crocetta si arrampica sugli specchi, Letta lo stoppa subito

| giovedì 28 Novembre 2013 - 21:33

Enrico Letta risponde a Rosario Crocetta, dopo la lettera inviata da quest’ultimo al presidente del Consiglio nella quale chiedeva che la Sicilia venisse trattata “come tutte le altre regioni d’Italia” per quanto riguarda la vicenda dei precari siciliani. In una nota della Presidenza del Consiglio  il premier “precisa che nel maxiemendamento alla legge di stabilità non esiste alcuna norma che stabilizza i lavoratori socialmente utili della regione Calabria”.

“Nel testo approvato in Senato – si legge nel comunicato diffuso da palazzo Chigi – è contenuta una norma, al comma 132 dell’articolo unico, che stanzia per un solo anno, e non dunque a regime, 110 milioni di euro finalizzandoli a interventi:

– a favore del comune di Napoli, della provincia di Napoli e del comune di Palermo, che saranno erogati con provvedimento del Ministero dell’Interno sulla base di apposite relazioni predisposte dagli enti locali;

– nel limite di un milione di euro per ampliare il fondo del Ministero del Lavoro previsto dalla legge Finanziaria 2008 per concedere un contributo ai comuni con meno di 50.000 abitanti per l’inserimento stabile nelle amministrazioni dei lavoratori socialmente utili con oneri a carico del bilancio comunale da almeno otto anni;

– per far fronte all’eccezionale necessità di risorse finanziarie da destinare a Lsu, a Lpu della Regione Calabria nonché ai lavoratori di cui alla legge della regione Calabria 13 giugno 2008, n°15.

Si tratta, in sintesi, di un intervento che affronta, con risorse finanziarie per il solo anno 2014, situazioni di emergenza generale: tra queste, anche quella relativa ai rapporti convenzionali in essere attivati dall’Ufficio Scolastico provinciale di Palermo per le funzioni di collaboratori scolastici (commi 522 e 523).

I successivi commi fino al 137 risultano contenuti in stesure del provvedimento non approvate in via definitiva dal Senato. I percorsi di inserimento stabile dei lavoratori rimangono – conclude la nota -, sotto l’aspetto ordinamentale e finanziario, quelli previsti dalla normativa vigente e in particolare dal dl 101/2013, adottato dal governo per far fronte al tema del precariato nelle pubbliche amministrazioni”.

Crocetta aveva parlato di “provvedimenti di legge iniqui” di un governo “che ai precari calabresi dà di più, che rende immediatamente possibile la stabilizzazione senza costi per la Regione Calabria, mentre in Sicilia dovremo fare gli acrobati attraverso una legge regionale che stiamo elaborando, ispirata a una circolare del ministero della Funzione Pubblica, che potrà far assumere i precari siciliani in numero ridotto rispetto ai calabresi”.

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