I Forconi fanno già paura, cresce la tensione | Mariano Ferro: “Pronti a farci arrestare”

di Redazione

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I Forconi fanno già paura, cresce la tensione | Mariano Ferro: “Pronti a farci arrestare”

| sabato 07 Dicembre 2013 - 14:01

La protesta dei Forconi non solo non sarà revocata, ma potrebbe avere risvolti violenti: “Lo sciopero non sarà revocato. Noi lo attueremo. Ieri sera ci è arrivata la comunicazione da parte delle Prefetture di Catania, Ragusa, Siracusa e Messina che dice che ci è vietato tutto”, ha detto a Catania il leader dei Forconi Mariano Ferro.

La protesta in programma lunedì di farà: ” Sono rispettoso delle istituzioni ma ci chiedono di fare le manifestazioni come fanno quelli della Cgil, Cisl e Uil. Purtroppo per noi è una manifestazione vera, non finta, quindi non possiamo adeguarci. Siamo disponibili a farci arrestare”.

Mentre Aias e Forza d’urto si sono tirati indietro, i Forconi voglio lo sciopero dei trasporti e Ferro  Ad un cronista che gli ha chiesto se il movimento attuerà i presidi anche se le Prefetture non concederanno deroghe a quanto disposto, Ferro ha risposto: “Potrei dirle che siamo disponibili a farci arrestare, che qualche migliaio di persone potrebbero darsi fuoco mettendo la benzina davanti alle Prefetture. Stiamo riflettendo sul da farsi”.

“Questo governo – ha proseguito Ferro ci deve dire cosa vuole fare. Ieri ci è stato chiesto un incontro con il sottosegretario Castiglione. Abbiamo detto che questa volta incontri nelle stanze chiuse non ne facciamo perché la prima cosa che pensano i siciliani é che ci siamo venduti”.

Ad un cronista che gli ha chiesto perché il movimento, anche alla luce del risultato elettorale del loro movimento alle scorse consultazioni, sceglie sempre questa forma di protesta Ferro ha risposto: “Datemi un altro sistema per svegliare questo popolo che dorme. Organizziamo una manifestazione a Roma? E chi ci viene? Facciamo ridere il Paese. Dite a questo Governo che o ci dà risposte o vada a casa”.

Intanto il Prefetto di Ragusa Annunziato Cardé ha emesso una ordinanza con la quale ha vietato “assembramenti di persone e automezzi in specifici luoghi del territorio provinciale” in occasione della protesta dei Forconi.  E l’allarme e la psicosi per i possibili blocchi hanno superato anche lo Stretto, con le prime code ai distributori di carburante nei pressi di Villa San Giovanni.

Il ministro Gianpiero D’Alia, intanto, chiede l’intervento di Angelino Alfano. “Il linguaggio eversivo, – dice – le minacce e le scritte inneggianti alla mafia che accompagnano le manifestazioni dei Forconi in Sicilia non possono essere catalogate come protesta: sono pura violenza che come tale va perseguita. Chiedo al ministro dell’Interno Angelino Alfano di intervenire prima che la situazione diventi fuori controllo per individuare e punire duramente quanti pensano di trasformare una manifestazione di autotrasportatori in un’azione di sabotaggio dello Stato e di recrudescenza mafiosa”.

Contatti in corso tra le forze dell’ordine e gli organizzatori dello sciopero dei forconi per cercare di ‘canalizzare’ la protesta senza paralizzare il Paese a partire da lunedì, alla ripresa delle attività produttive. Nel caso però di risposte negative da parte dei manifestanti, gli apparati di sicurezza sul territorio sono pronti a mobilitarsi in forze per far fronte ai possibili disordini.

L’indicazione del Viminale, partita dal gabinetto del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, con una circolare ai prefetti, è stata chiara: evitare che le proteste degenerino fino a bloccare la circolazione stradale mettendo così a rischio gli approvvigionamenti. Riunioni dei comitati provinciali dell’Ordine e della sicurezza hanno valutato nelle ultime ore però i pericoli e disposto per lunedì un rafforzamento del dispositivo delle forze dell’ordine con la presenza anche di mezzi pronti a intervenire per rimuovere eventuali blocchi dei tir sulla sede stradale.

La preoccupazione nelle Questure è salita quando si sono intercettati interessamenti alla protesta da parte di gruppi di ultrà legati ad ambienti di estrema destra. Focolai pericolosi sono segnalati in Sicilia ma anche nel nordest (Soprattutto in Veneto) in Umbria, nel Lazio e nella Campania.

Tensioni a Torino. A due giorni dallo sciopero, con numerosi negozi, in città che espongono cartelli per avvertire la clientela della serrata di lunedì. Nella città piemontese i blocchi principali saranno in tre piazze: piazza Castello, piazza Derna e piazza Pitagora. In mattinata si sono formati alcuni picchetti davanti al centro commerciale Le Gru di Grugliasco, alle porte di Torino, e ad altri supermercati.

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