Chiamami Grano, sarò la tua moneta/VIDEO | La “provocazione” dei Forconi per il rilancio dell’economia siciliana

di Maria Teresa Camarda

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Chiamami Grano, sarò la tua moneta/VIDEO | La “provocazione” dei Forconi per il rilancio dell’economia siciliana

| giovedì 02 Gennaio 2014 - 13:18

Una moneta “unica” siciliana per ridare nuova vitalità all’economia dell’Isola. Si chiamerà “Grano” e sarà interamente gestita dalla FinSicilia spa, che cambierà denominazione e si chiamerà  Banca complementare siciliana (Bcs). È questo l’obiettivo del disegno di legge presentato dall’associazione di promozione sociale “Progetto Sicilia”, costola del Movimento dei Forconi.

“L’adozione del Grano come sistema monetario regionale – spiegano i promotori del ddl di iniziativa popolare – è la soluzione più semplice e fattuale per il rinnovamento economico e sociale della Sicilia. È un sistema che bilancia realisticamente gli effetti della recessione e del degrado”.

L’iniziativa è stata presentata a Palermo nel corso di un sit in dei Forconi del Coordinamento 9 dicembre, guidato da Danilo Calvani, a piazza Indipendenza davanti alla sede della Presidenza della Regione.

Lo scambio del Grano per la valuta ufficiale dell’Eurozona comporta un tasso di cambio pari a 2 Euro per un Grano. La moneta siciliana, dunque, non sarebbe alternativa all’Euro, ma complementare. Una possibilità che, secondo “Progetto sicilia”, è contemplata dallo Statuto speciale della Regione. “La sostenibilità del sistema monetario Grano – spiegano – dipende dall’adempimento degli articoli 36 e 41 del documento che sancisce l’Autonomia siciliana”. Il primo prevede che “al fabbisogno della Regione si provvede con i redditi patrimoniali della regione e a mezzo di tributi deliberati dalla medesima”, mentre l’articolo 41 afferma che “il governo della Regione ha facoltà di emettere prestiti interni”. “Questi articoli – secondo i Forconi – sono gli articoli più importanti del nostro Statuto, tant’è vero che non sono mai stati applicati”.

A copertura del sistema monetario regionale, secondo il programma operativo 2014-2018 previsto dai promotori, la Regione dovrebbe istituire un Fondo patrimoniale costituito da beni immobili, mobili e liquidi, per un valore complessivo di trenta miliardi di euro. “Soltanto il fondo immobiliare – dicono – dovrebbe mettere a disposizione circa 10 miliardi di Euro”. Una sorta di obbligazione regionale finanziata con “risorse che ci sono e appartengono ai risparmiatori siciliani”.

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