Chiusa l’indagine su Medjugorje | Attesa per la decisione del Vaticano

di Adriano Frinchi

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Chiusa l’indagine su Medjugorje | Attesa per la decisione del Vaticano

| giovedì 06 Febbraio 2014 - 07:49

Sembra giunta l’ora della verità su Medjugorje, o almeno il momento di un pronunciamento ufficiale del Vaticano sulle apparizioni che da più di trent’anni avvengono nel piccolo villaggio bosniaco.

I risultati del lavoro della commissione internazionale su Medjugorje, presieduta dal cardinale Camillo Ruini, sono stati consegnati a mano dal porporato italiano a Papa Francesco. Un lavoro, quello della commissione, iniziato nel 2010 e che ha coinvolto 13 membri permanenti, tra alti prelati ed esperti, più una serie di collaboratori, tra religiosi e laici.

Gli interrogatori dei sei veggenti e di tanti altri testimoni, i racconti delle persone coinvolte, le perizie, le riflessione teologiche sui messaggi e tanto altro materiale raccolto in un’articolata relazione finale, verrà dunque messo a disposizione dell’ex Sant’Uffizio. Alla plenaria della Congregazione per la dottrina della fede toccherà esaminare e discutere le conclusioni della commissione in una riunione nei prossimi mesi. Poi la decisione finale verrà sottoposta a Papa Francesco che avrà il compito di dire l’ultima parola.

Il mondo che ruota attorno a Medjugorie è in fibrillazione per l’arrivo di questa decisione: un’approvazione o meno da parte del Vaticano segnerebbe inevitabilmente, in positivo o in negativo, la sorte del “fenomeno Medjugorie”.

Non sarà una decisione facile per il Papa, considerato soprattutto che in questi anni – intorno alle presunte apparizioni mariane e ai sei veggenti – si è sviluppato uno straordinario interesse del mondo cattolico: pellegrinaggi da tutto il mondo, conversioni, diffusione dei messaggi in molte parrocchie e la vicinanza di numerose celebrità senza escludere preti e vescovi.

Tra i vaticanisti più esperti nessuno si azzarda a fare previsioni, tutti comprendono la difficoltà di scegliere in un contesto che vanta migliaia di seguaci ma anche accaniti detrattori.

Bergoglio però potrebbe orientarsi per  la ricerca di una soluzione di compromesso che salvaguardi l’ortodossia della dottrina e la bontà di alcuni frutti spirituali, e metta all’angolo ogni sensazionalismo e miracolismo, considerando soprattutto il fatto che le apparizioni non sono ancora concluse

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