Perché il cane è il migliore amico dell’uomo?

di Aurora Tagliavia

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Perché il cane è il migliore amico dell’uomo?

| mercoledì 12 Febbraio 2014 - 10:37

Nei precedenti articoli abbiamo analizzato il cane da molti punti di vista, abbiamo compreso quali cure sono necessarie, come dobbiamo alimentarlo, abbiamo chiarito il perché di alcuni suoi aspetti caratteriali; ma ci siamo chiesti come mai il cane, oggi, è il miglior amico dell’uomo? Quando è nata questa stretta relazione uomo-cane?

Oggi affronteremo, seppur brevemente vista la complessità dell’argomento, la storia della domesticazione del cane, che nasce da un’antichissima relazione, ancora così diffusa e soddisfacente, anche perché tra tutti gli animali il cane è stato il primo ad essere addomesticato ed è senza dubbio un processo molto interessante.

Il cane domestico appartiene alla famiglia dei canidi, un gruppo di carnivori che comprende 36 specie viventi, tra cui ritroviamo per esempio i lupi, gli sciacalli, i coyote, le volpi e i cani-procione.

All’interno di questa famiglia il cane domestico è maggiormente imparentato con lupi, sciacalli e coyote, con i quali condividono lo stesso numero di cromosomi, sono potenzialmente interfecondi e producono prole fertile se incrociati tra loro.

Nei primi anni ’50 Konrad Lorenz ipotizzò che alcune razze di cani discendessero principalmente dai lupi e altre dagli sciacalli; questa teoria è supportata sia dall’aspetto esteriore, sia dal comportamento diverso di dipendenza dall’uomo delle due linee di discendenza.

Biologi e studiosi sostengono che il cane sia entrato a far parte della vita dell’uomo tra 25.000 e 15.000 anni fa durante la fase dell’ultima glaciazione, invece la prima testimonianza di un legame affettivo tra uomo e cane viene da Israele e risale a circa 12.000 anni fa: è la sepoltura di un uomo anziano che appoggia la testa e la mano sul corpo di un cucciolo.

Si ritiene che l’inizio della domesticazione sia da attribuire a fenomeni di “commensalismo”, è probabile quindi che branchi di lupi stazionassero attorno agli accampamenti attratti dagli odori e dai residui dei pasti; gli uomini iniziarono così ad apprezzare la loro funzione di “spazzini” e anche la capacità di fare efficacemente la guardia avvisando dell’arrivo di pericoli. Nel corso dei millenni si è quindi consolidata una convivenza con vantaggi reciproci. Così i nostri antenati hanno iniziato ad offrire attivamente cibo ai lupi e a prendersi cura dei cuccioli rimasti orfani, mostrando le caratteristiche di un vero capobranco. Uomo e lupo sono specie molto differenti, ma presentano alcuni atteggiamenti simili: sono specie molto sociali, fortemente collaborative e relazionali; va sottolineato che la domesticazione del cane è avvenuta senza coercizione, è una relazione opportunistica nata spontaneamente. Questo aiuta a capire quanto sia importante educare i nostri cani senza usare violenza, ma sfruttando semplicemente la loro predisposizione naturale ad essere istruiti per vivere in una società complessa.

(L’autrice è addestratrice e titolare della pensione Happy Dog)

 

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