Il racconto choc dei migranti sopravvissuti | “Sessanta uomini accoltellati e gettati in mare”

di Redazione

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Il racconto choc dei migranti sopravvissuti | “Sessanta uomini accoltellati e gettati in mare”

| martedì 22 Luglio 2014 - 12:22

Almeno sessanta persone sarebbero state accoltellate e gettate in mare. Lo raccontano i migranti che erano sul barcone soccorso il 19 luglio da una petroliera danese tra la Libia e Malta ai poliziotti che li hanno interrogati. A bordo, al momento della partenza, ci sarebbero state 700-750 persone e secondo le prime ricostruzioni ne sarebbero morte circa 180, ma secondo le stime della Squadra Mobile di Messina si aggirerebbero intorno ai 141.

Ventinove profughi sono morti nella stiva, una donna è morta durante le operazioni di trasferimento in ospedale, decine di persone sarebbero annegate durante le operazioni di trasbordo tra barca e petroliera e un bambino di due anni è giunto morto a Messina dove la petroliera con 566 persone era stata dirottata.

I sopravvissuti hanno raccontato che è stata tolta la scala interna e chiusa la porta dall’esterno eliminando così l’unica presa d’aria alla stiva. In pochi minuti il calore è diventato insopportabile e l’aria irrespirabile a causa dei gas di scarico del motore. La disperazione ha spinto quindi i prigionieri a forzare la porta e salire in coperta dove si è consumata la tragedia.

In tanti raccontano dei cinque arrestati, tra cui un imbianchino, un operaio ed un commerciante, che, scegliendo a caso le vittime, già in coperta o emersi dalla stiva, uomini o donne che fossero, hanno ucciso un numero che si aggira intorno alle 60 persone, poi buttate in mare. I sopravissuti hanno visto i corpi di connazionali, amici e parenti, accoltellati o storditi a mani nude, scomparire in mare.

Sulle cifre drammatiche non vi sono quindi dati ufficiali ma gli investigatori stanno cercando di avere il quadro più chiaro possibile mettendo a confronto le diverse testimonianze. A Messina 5 persone sono state fermate con l’accusa di omicidio plurimo: per gli inquirenti sono loro i responsabili di quello che potrebbero essere definito un vero e proprio massacro.

> LE FOTO DEGLI SCAFISTI FERMATI

 

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