Il Guardian: “L’Isis ha anche due italiane” | Cresce la paura per le volontarie rapite in Siria

di Maria Teresa Camarda

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Il Guardian: “L’Isis ha anche due italiane” | Cresce la paura per le volontarie rapite in Siria

| giovedì 21 Agosto 2014 - 07:36

“Adesso ho paura”. La mamma di Greta Ramelli, una delle due volontarie italiane scomparse a fine luglio nell’area di Aleppo, in Siria, ha visto il video della decapitazione del giornalista americano James Foley e non ha potuto non pensare alla sua “bambina”, forse rapita e adesso probabilmente in mano ai miliaziani dell’Isis. “Siamo doppiamente preoccupati adesso, non può che essere così”, aggiunge, nonostante la Farnesina abbia consigliato il silenzio stampa ai genitori, sulle indagini in corso in primis.

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I riflettori sulle due ragazze sparite in Siria sarebbero stati riaccesi dal quotidiano inglese Guardian. “I militanti dell’Isis hanno recentemente sequestrato altri quattro ostaggi stranieri tra Aleppo e Idlib: si tratterebbe di due donne italiane, un danese e un giapponese”. I rapiti sarebbero reporter, fotografi o operatori umanitari. Il giornale non fa i nomi dei sequestrati: non c’è modo dunque di sapere se le due italiane siano Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le volontarie scomparse, ma i familiari non possono che tremare al pensiero della violenza con cui il terrorista dell’Isis (forse un cittadino britannico) ha ucciso a sangue freddo il giornalista Usa davanti a una telecamera.

La Siria non è l’Iraq, ovviamente, ma il coinvolgimento dell’Italia dopo la visita del premier Matteo Renzi a Baghdad e la decisione del Parlamento italiano di sostenere i curdi contro l’Isis con l’invio di aiuti militari schierano decisamente il Bel Paese in una posizione molto precisa su quello scacchiere internazionale che preoccupa Papa Francesco, che ha addirittura parlato di “terza guerra mondiale, pure se a pezzi”. Siria e Iraq dunque non sono poi così lontani.

Sempre il Guardian osserva, tra l’altro, che i rapimenti si sono dimostrati un buon business per i militanti islamici dal momento che negli ultimi sei mesi almeno dieci ostaggi tra cui un danese, tre francesi e due spagnoli sono stati liberati dopo lunghi negoziati con i rapitori che avevano chiesto in cambio un riscatto.

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