Iraq, la mail dei terroristi di Isis ai Foley: | “Abbiamo sete di sangue americano”

di Redazione

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Iraq, la mail dei terroristi di Isis ai Foley: | “Abbiamo sete di sangue americano”

| venerdì 22 Agosto 2014 - 12:47

Una settimana prima che James Foley venisse decapitato dai terroristi dell’Isis, la sua famiglia ha ricevuto un’email. A pubblicare le agghiaccianti parole è il GlobalPost, giornale per cui Jim lavorava, dopo aver ottenuto l’autorizzazione della famiglia. Il sottotitolo della email è: “Messaggio all’America e ai suoi cittadini-pecore”. Quasi come il titolo del video della decapitazione del reporter statunitense.

“Non ci fermeremo fino a quando la nostra sete del vostro sangue non sarà soddisfatta, voi non risparmiate i nostri deboli, anziani, donne e bambini e noi faremo lo stesso. Voi e i vostri cittadini pagherete il prezzo dei raid”, il messaggio inviato alla famiglia di Foley era chiaro. Un annuncio: “Sarà giustiziato come risultato diretto delle vostre colpe verso di noi”.

>IL VIDEO DELLA DECAPITAZIONE DI JAMES FOLEY

“Vi abbiamo lasciati soli dopo la vostra vergognosa sconfitta in Iraq, non abbiamo interferito nel vostro Paese o attaccato i vostri cittadini mentre stavate tranquilli a casa, nonostante avessimo la capacità di farlo”, sostengono i jihadisti, che poi affermano di “aver dato molte possibilità di negoziare il rilascio della vostra gente attraverso il pagamento di denaro, che altri governi hanno accettato”.

Torna dunque il tema del riscatto richiesto agli Stati uniti per il rilascio di Foley e non pagato dall’amministrazione Obama. I terroristi sostengono anche di avere offerto in cambio del rilascio del reporter “uno scambio di prigionieri per liberare i musulmani da voi detenuti, come nostra sorella Afia Sidiqqi, ma avete dimostrato subito che questo non vi interessa”.

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La mail è stata pubblicata integralmente dal GlobalPost “nell’interesse della trasparenza e per raccontare tutta la storia di Jim: crediamo che il testo offra una visione delle motivazioni e delle tattiche dello Stato islamico”. Il giornale specifica che la famiglia di Foley non ha mai avuto molte chance di negoziare il rilascio del reporter. Il primo messaggio con la richiesto di denaro arrivò il 26 novembre del 2013. Poi ci fu il blitz fallito dei militare Usa. Fino al tragico epilogo della decapitazione di Jim.

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