Capodogli morti a Vasto, forse colpa dell’uomo | Tracce di gas nei vasi sanguigni

di Angelica Serrai

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Capodogli morti a Vasto, forse colpa dell’uomo | Tracce di gas nei vasi sanguigni

| sabato 13 Settembre 2014 - 19:08

I sette capodogli che ieri si sono spiaggiati a Vasto in Abruzzotre sono morti poco dopo, e di questi uno era una femmina in attesa di un cucciolo – potrebbero aver perso il senso dell’orientamento – il senno, praticamente – a causa delle attività di ricerca petrolifera nei mari in cui stavano nuotando.

Le carcasse dei tre animali sono state sistemate sull’arenile per l’esame necroscopico. Tracce di gas sono state ritrovate nei vasi sanguigni dei tre capodogli, “probabile conseguenza di una riemersione troppo rapida, la cui causa potrebbe essere un trauma improvviso”, come spiega all’Ansa Vincenzo Olivieri del Centro studi cetacei onlus.

La presenza di gas “vuol dire che quanto accaduto – prosegue Olivieri – potrebbe essere messo in correlazione con le attività di ricerca petrolifera. Tecniche come l’air-gun producono un rumore fortissimo che spaventa e disorienta i capodogli. Questo trauma porta i cetacei a una riemersione troppo rapida, la cui conseguenza è la permanenza di gas nei vasi sanguigni. È simile a ciò che accade ai sub colpiti da embolia in seguito a una mancata decompressione”.

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