Squadra Antimafia 6, la sesta puntata: /FOTO | Calcaterra è corrotto? No, ha fregato tutti

di Rosy Buttafuoco

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Squadra Antimafia 6, la sesta puntata: /FOTO | Calcaterra è corrotto? No, ha fregato tutti

| mercoledì 15 Ottobre 2014 - 20:59

E quando sembrava che Calcaterra era corrotto arriva il colpo di scena: era tutto un piano per infiltrarsi tra i Ragno senza farlo sapere a nessuno, tranne ad Arcieri, suo inaspettato complice di questo piano particolarmente complesso. Per il commissario una prova difficile. Riuscirà a superarla e a riconquistare la fiducia di tutti? Questo e tanto altro è successo in una puntata ricca di suspance fino all’ultimo istante.

Squadra Antimafia 6 – Il riassunto della sesta puntata

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La puntata inizia con Calcaterra e Rosy che entrano in un edificio abbandonato, al momento sorvegliato dalla polizia: un bunker dove un piano è stato riservato alla “signora Abate”. Nella sua stanza spoglia l’unica cosa che Rosy ha voluto è stato un ritratto della Madonna con il bambino. “Mi fa schifo questo posto” commenta Calcaterra, “Non la lascio qui”. Domenico vuole portarla via da lì ma per Rosy “va bene così”. E prima di andare un ordine: “Voglio che qualcuno stia con lei 24 ore su 24”.

Nel frattempo in carcere Don Carmine decide di togliersi la vita. Il suo fidato braccio destro mentre lo piange dice che è tutta colpa di Sandro Pietrangeli. Alla Duomo Calcaterra preferisce passare il suo tempo sul tetto piuttosto che dentro gli uffici. Lì lo raggiunge Sandro che gli parla del boss: “Preferivo si pentisse” confessa al vice questore.

Un informatore, Palmieri, nel frattempo chiama Calcaterra: “Sono pronto ad incontrarti”. Sandro si offre di andare con lui ma Domenico non lo vuole e lascia a metà una frase strana: “Tra poco cambia il vento…”. Ma l’incontro altro non era che un’imboscata: il vice questore viene circondato e dichiarato in arresto con l’accusa di corruzione.

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Mentre Calcaterra non si dà pace e pensa che dietro tutto ci sia Crisalide, in città si svolge il funerale di Angelino Ragno. Lara è con Vito e parlano di Domenico: lei non lo perdona per la morte di sua sorella e sembra non ne voglia più sapere niente di lui, troppo impegnato a pensare ad altro.

Ma una parte della famiglia Ragno non era in chiesa bensì in esilio. Saro è particolarmente arrabbiato, Rachele cerca di tranquillizzarlo dicendo che ancora non è tempo di piangere i morti ma di vendicarsi di Crisalide. Anche Ettore sembra essere d’accordo e decidono di uscire dall’ombra.

Il vice questore Calcaterra viene interrogato: il colonnello dice che Palmieri lo accusa di avergli estorto 20 mila euro e aveva paura di dire di no. Ma può essere mai che Domenico si mette a chiedere il pizzo? De Silva intanto, con il suo boss misterioso, parlano che è tempo di “cambiare metodo” per farsi ascoltare. “Mi stai diventando tenero con gli anni” gli dice a De Silva. Tenero? Ma chi De Silva?? Siamo sicuri???

Calcaterra si confronta direttamente con Palmieri che continua ad accusarlo di avergli chiesto dei soldi. Domenico diventa particolarmente aggressivo: “Dillo che ti hanno pagato”. Ma Palmieri, a parole, non dice niente.

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Un club per ricchi? No Crisalide. “Dichiaro aperto il tempio dell’alba, la parola al venerabile Mantia”. Il capo di Crisalide, al quale finalmente siamo riusciti a dare un nome, presenta De Silva all’organizzazione e i prossimi piani per accaparrarsi il territorio. “Occorre dare segnali più forti di quelli di 20 anni fa”: morti per il controllo, distruzione per ordine. Crisalide sembra voler dare regole al territorio, portare un cosiddetto “ordine” ma dopo una strage di innocenti. Ma forse Filippo ha un piano diverso…

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Sandro e Vito sono a casa di Calcaterra per una perquisizione e scoprono in un garage delle cose che non si aspettano, come una macchina di lusso, una cassetta piena di soldi e due pistole. I due fanno sparire tutto prima dell’arrivo degli altri. Il Grande Vecchio si continua a complimentare con Filippo che è riuscito ad attirare le simpatie di Crisalide con il suo piano e poi gli dice: “Stai attento alla Duomo”. Ma De Silva non teme niente e nessuno.

La Duomo si riunisce: l’argomento della riunione è Calcaterra. Dopo qualche tentennamento di Francesca tutti sembrano essere d’accordo sul fatto che Domenico sia stato incastrato. Lara si occupa di far nascondere le prove. Il fermo intanto è annullato, Licata dice al vice questore che può riprendere il lavoro. Calcaterra afferma che Crisalide non si arrenderà e Licata gli risponde che ha un’unica possibilità: “Fermare Crisalide”.

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De Silva incontra don Basile al quale dice che è arrivato il momento di fare grossi investimenti: “Più aumenterà la tua influenza più aumenterà la nostra. Tu finanzierai questo Paese fino a diventare “intoccabile”, ti faremo fare tanti ma tanti soldi…”. Hai capito che uomo d’affari è Filippo? A quanto pare non vuole pensare a un controllo tramite il terrore, ma tramite il potere, primo fra tutti quello finanziario.

La Duomo si riunisce (di nuovo): capiscono che devono concentrare le indagini su Basile per risalire a Crisalide. Lara gli dice quello che hanno trovato in un garage a nome suo, ma lui non ha tempo per queste “sciocchezze”, si deve occupare della copertura di Rosy. Per lei è stata scelta la città di Pergola, nelle Marche. “Io voglio solo un posto per pregare, per cercare di rimediare a tutto il male che ho fatto” dice lei. Rosy vuole andare a vivere in un monastero in Sicilia ma Calcaterra non sembra molto contento (diciamo proprio per niente).

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“Che c**** ci vai a fare in un monastero Rosy?”. Ma lei piange pensando a suo figlio e alla sua morte. “Ora che lui è lontano da me è al sicuro, io devo stare lontana da tutti” dice Rosy. Domenico riuscirà a rispettare questa sua volontà? Da come la guarda non si direbbe…

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Squadra Antimafia 6 – Il riassunto della sesta puntata

I Ragno intanto cercano nuove alleanze per vendicarsi di Crisalide che ormai si è unita a don Basile. Allo stesso tempo Domenico e Vito cercano di intimidire uno degli scagnozzi del boss per estorcere informazioni. Lara e Calcaterra hanno una discussione: le impronte sui soldi e sulle pistole sono del commissario. Lui continua a dichiarasi innocente ma la Colombo sembra avere un cedimento. Del resto lui ultimamente è un po’ sfuggente… ma alla fine gli dice che è dalla sua parte.

Molti uomini di Basile vengono ammazzati e la Duomo interviene: ma la discussione cade sempre su Calcaterra e il suo “essere strano”. Alla Duomo il commissario viene assalito dai cronisti che gli chiedono delle sue “mazzette”. Lui ha una reazione “sobria” e per poco non picchia una giornalista… per fortuna interviene Sandro che gli dice che forse è il caso che si prenda un po’ di riposo.

Francesca finalmente si decide e bacia la sua “amica” della libreria. Per entrambe è la prima volta, ma ci prendono subito gusto.

Mantia e De Silva parlano del “problema” di Basile. Filippo capisce che dietro ci sono i Ragno e il Grande Vecchio gli intima che “come è facile ottenere la fiducia è altrettanto facile perderla”. De Silva allora va a prendere subito l’informatore dei Ragno e lo rapisce. Lui sa come farlo parlare…

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Intanto l’informatore di Calcaterra incontra Bruno Privitera, il braccio destro di don Basile e gli dice che vuole continuare a lavorare per loro. I Ragno vanno a parlare con Barra: vogliono provare un assalto in un deposito pieno di armi di don Basile, senza sapere del suo incontro con Filippo. Anche Gaspare viene a sapere dell’agguato e subito gira l’informazione a Calcaterra. Ma si tratta di un’imboscata, dentro un agguato, dentro un attentato, dentro una serie di pentiti e di scambio di informazioni. Insomma a rimetterci è Gaspare preso a bastonate fino a morire. Sandro e Francesca prendono il suo assassino ma perdono il loro informatore.

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Squadra Antimafia 6 – Il riassunto della sesta puntata

I Ragno guidati da Barra arrivano al deposito di armi ma per loro è in serbo una trappola. Dopo una sparatoria, Ettore e Saro miracolosamente riescono a riuscirne illesi. Mattia Barra invece viene ucciso.

Intanto un altro imprenditore, Zummo, accusa Calcaterra di estorsione. Licata riprende Domenico per i suoi modi, dicendogli che “sta uscendo dal seminato” e il vice questore comincia a gridare parole quasi senza senso. Licata subito lo sbatte fuori. Gli altri non capiscono cosa gli stia succedendo, a cosa è dovuto questo crollo nervoso. E Sandro ne approfitta per farsi avanti con Lara con la scusa di starle vicino.

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Calcaterra va a casa e prende una mazzetta di soldi. Saranno soldi sporchi? Francesca cerca Marta in libreria ma al suo posto trova solo un biglietto in cui c’è scritto: “Sono stanca, voglio solo sparire per un po’, ti prego non mi cercare”. Poi Francesca riceve la telefonata di Lara che le dice di andare a parlare con Zummo, il quale sembra parecchio convincente: “Calcaterra i soldi non li teneva per lui ma per comprare informatori” dice alle due ragazze.

De Silva intanto incontro don Basile: oltre a parlare dei Ragno, discutono anche del loro “business”, di soldi e potere. De Silva gli dice che adesso lui si deve procurare la droga per poi rivenderla in tutta Europa: “Tu diventerai l’unico compratore, venditore e distributore della cocaina che arriva dal Messimo”. Poi il boss gli dice: “Complimenti per lo sbirro”. E Filippo: “Noi non c’entriamo, ha fatto tutto da solo…”. E se lo dice De Silva…

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Francesca alla Duomo continua ad avere dei dubbi su Calcaterra: “Domenico non ha preso tangenti, sta finanziando la sua guerra contro Crisalide”. Lara si lascia prendere dai ricordi quando la sorprende il vice questore. “Dimmi che non è vero” gli chiede. “Non pensavo che Palmieri mi tradisse” arriva a confessare Calcaterra.

Perché? Per Crisalide ovviamente. “Ho provato a rispettare le regole ma ormai le regole sono sono un ostacolo” dice il commissario. E Lara lo accusa: “Stai diventando come loro”. Ma Domenico si difende: “Ci ho provato in tutti i modi ma questo Stato non mi rappresenta”. Parole dure quelle del vice questore che confessa tutto: i soldi servivano per avere informazioni, le armi le avrebbe usate per non prendere quelle d’ordinanza. Lara sconvolta lo lascia solo.

Rachele Ragno intanto va a trovare Calcaterra a casa e gli fa la sua proposta: “Noi abbiamo un obiettivo comune: Crisalide” gli dice e gli offre di andare con lei. “Tu mi servi Domenico” continua Rachele. L’occasione è ghiotta per il commissario che dice di no, ma ha tempo fino all’indomani per pensarci.

Lara e Sandro escono a mangiare qualcosa insieme e poi continuano a bere a casa: Pietrangeli ci prova e le dà un bacio ma subito dopo si scusa e va via. Ma Domenico li ha visti e va da Rosy alla quale nel frattempo è stato concesso di andare a vivere in un convento: partirà l’indomani. I due iniziano ad accarezzarsi, e lei gli dice: “A stare con me sei diventato peggio di me”. Domenico dice che loro in realtà sono “dei sopravvissuti”, parla di come per loro è sempre stato troppo difficile stare a galle. Troppo difficile per una vita intera. E i due iniziano a baciarsi.

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Squadra Antimafia 6 – Il riassunto della sesta puntata

Alla Duomo arriva l’ordine di custodia cautelare per Calcaterra mentre lui è disteso nudo insieme a Rosy. Sandro lo va a prendere per portarlo in galera: “Sempre meglio se lo fa un amico” dice Sandro. “Ma un amico non ci va con la sua donna” ribatte Domenico. “Perché tu stanotte con chi sei stato?” controbatte Pietrangeli. Insomma una gara di testosterone. “Per te è una cosa seria?” gli chiede Calcaterra. Sandro non lo sa. “Stalle vicino quando non ci sarò più” sussurra allora Calcaterra prima di dare un bel pugno a Sandro, chiedendogli ripetutamente scusa.

Calcaterra si è deciso: va all’appuntamento con Rachele: “Lo sapevo che saresti venuto. Ben arrivato” lo accoglie lei. Il commissario è ufficialmente passato al lato oscuro. Ettore e Saro non sembrano molto contenti della decisione di Rachele.

Ma finalmente arriva il colpo di scena: Domenico prende dalla scarpa un cellulare e chiama Arcieri. Durante la telefonata si sbroglia la matassa: Calcaterra si è costruito da sola tutta la vicenda della corruzione per arrivare dove si trova adesso. Con alcuni flash back si risolve tutto il giallo: Domenico che semina le prove in casa sua, che parla con Zummo che gli doveva un favore.

Ma Arcieri lo mette in guardia: “Sarai costretto a fare cose che non hai mai fatto”. Per il commissario una prova difficile. Riuscirà a superarla e a riconquistare la fiducia di tutti? E magari nel frattempo anche a smantellare Crisalide e ad arrestare i Ragno, dimenticandosi per sempre di Rosy? Dite che è troppo per le ultime quattro puntate?

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