Sinodo diviso sulla comunione ai divorziati | Schoenborn: “Guardiamo tutti gli aspetti del tema”

di Redazione

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Sinodo diviso sulla comunione ai divorziati | Schoenborn: “Guardiamo tutti gli aspetti del tema”

| giovedì 16 Ottobre 2014 - 15:46

“Anche nelle famiglie accade che il padre e la madre siano uno più preoccupato dell’altro: magari la mamma dice ‘è troppo pericoloso’ e il papà esorta: ‘non abbiate paura’”. Il cardinale di Vienna Christopher Schoenborn descrive così “le tensioni che esistono nel Sinodo” in merito ai temi affrontati, prima di tutto sul tema della comunione ai divorziati risposati.

Il prelato ha sottolineato che “Ci sono aspetti diversi da considerare: la dottrina, cioè la parola chiara del Vangelo sull’indissolubilità, e l’azione evidente di Gesù, che è la misericordia. C’è un equilibrio da trovare”.

“La dottrina – ha ricordato – non è un giogo imposto, l’indissolubilità non è stata insegnata da Gesù come un’imposizione, anzi ha detto: ‘all’origine non era così’. Cioè non ha fatto riferimento a un ideale astratto ma a un cammino reale. I miei genitori erano divorziati, conosco la realtà di questa condizione. La famiglia vive la rottura ma la loro unione resta, non come un ideale astratto, rimane che lui sia padre e che ci sono i figli che verranno affidati una settimana ciascuno. Il Vangelo e la Chiesa – dunque – parlano della verità e cioè che i figli hanno bisogno di padre e madre. Ma lo fa con compassione e parla di un cammino di fede. Poi al Sinodo ci sono parecchi che dicono espressamente: ‘attenzione’. Ma d’altra parte c’è bisogno di accompagnare. L’immagine della Chiesa che propone il Papa è quella dell’ospedale di campo. Dobbiamo vivere questa tensione. Non fare partiti ma guardare tutti gli aspetti”.

Il cardinale ha poi affrontato il tema dell’omosessualità chiarendo che “C’è un principio chiaro: dobbiamo guardare alle persone prima che al loro orientamento sessuale. L’accoglienza rappresenta un comportamento umano e cristiano di base. Ognuno ha una dignità che va oltre ogni altra questione. Questo – ha chiarito – non significa che il rispetto è per ogni comportamento umano. Ma non bisogna guardare alla camera da letto delle famiglie. Prima guardiamo al soggiorno”.

Sull’accesso dei divorziati ai sacramenti, il circolo “Italicus C” ha votato una proposta, “approvata con la maggioranza dei voti”, che “apre tale possibilità in condizioni precise e in momenti definiti della vita ecclesiale e familiare, valorizzando il significato dell’eucaristia come sacramento per la crescita nella vita cristiana, tenendo ferma la dottrina sull’indissolubilità coniugale”. “Alcuni padri – si legge nella relazione del gruppo guidato dall’arcivescovo di Tirana Angelo Massafra – hanno ritenuto vincolante la disciplina attuale e altri non sufficientemente maturo lo studio sul fondamento teologico che consente l’evoluzione”.

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