Gerusalemme, chiusa la spianata delle moschee | Abu Mazen: “È una dichiarazione di guerra”

di Redazione

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Gerusalemme, chiusa la spianata delle moschee | Abu Mazen: “È una dichiarazione di guerra”

| giovedì 30 Ottobre 2014 - 09:51

La polizia di Israele ha ucciso un uomo sospettato di essere l’attentatore che ha ferito Yehuda Glick, il rabbino di origini americane, 48enne attivista di estrema destra colpito a Gerusalemme mentre stava uscendo da una conferenza in cui chiedeva agli ebrei di riunirsi alla moschea di Al Aqsa per pregare.

È una dichiarazione di guerra da parte di Israele contro il popolo palestinese la decisione di chiudere la Spianata delle moschee a Gerusalemme. Lo ha detto il presidente palestineseMahmud Abbas (Abu Mazen) citato dall’agenzia ufficiale Wafa.

L’uomo ucciso dalla polizia israeliana è un 32enne, Muataz Hijazi: sarebbe stato lui ad aprire il fuoco contro il rabbino da una motocicletta in corsa. Quando la polizia ha intercettato il sospettato nel quartiere periferico di Abu Tor, lui si è rifiutato di arrendersi e ha aperto il fuoco contro gli agenti che a quel punto lo hanno ucciso.

Le polemiche per questa uccisione non mancano: secondo l’agenzia di stampa Maan, Hijazi sarebbe morto dissanguato dopo essere stato lasciato a lungo per terra da solo, impedendo ad altre persone di prestargli soccorso. In questo clima di tensione il premier Netanyahu ha ordinato la chiusura a oltranza della Spianata delle moschee a Gerusalemme.

E intanto il ministro degli Esteri svedese Margot Wallstroem ha annunciato che il governo di Stoccolma riconosce per decreto lo Stato di Palestina, diventando il primo Paese occidentale a fare questo passo. “Il governo” svedese “considera che i criteri del diritto internazionale per un riconoscimento dello Stato di Palestina sono rispettati”: un territorio, “sebbene senza frontiere fisse”, una popolazione e un governo, ha commentato il ministro Wallstroem.

Secondo una stima dell’Afp, sono 112 i paesi che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina. L’Autorità nazionale palestinese invece parla di 134 stati, tra cui sette paesi membri dell’Unione europea: Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Bulgaria, Romania, Malta e Cipro. Soddisfazione da parte del presidente palestinese Abu Mazen per la decisione della Svezia, che ha definito “coraggiosa e storica”.

 

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