Legalità: Venturi: “Le imprese non possono sottostare al racket”

di Redazione

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Legalità: Venturi: “Le imprese non possono sottostare al racket”

| venerdì 30 Gennaio 2015 - 11:00

“È un passo avanti che gli imprenditori comincino a denunciare gli estortori o chi turba il mercato nella nostra regione”. Lo ha detto il presidente di Confindustria centro Sicilia, Marco Venturi al convegno organizzato insieme all’Ance di Enna su “Legalitá e sviluppo” all‘Irsap di Dittaino. “Oggi bisogna andare avanti con il codice etico e con una cambio netto culturale – ha aggiunto -. Le imprese devono vivere di mercato e non possono sottostare più al racket. Oggi magari sotto forme diverse”.

“Il destino degli appalti in Sicilia è drammatico – ha osservato – perché abbiamo ribassi delle opere pubbliche che vanno dal 38 al 49 per cento. Questo significa mettere fuori le imprese cosiddette normali. Dico che i protocolli di legalità sono molto importanti. Da 10 anni in Confindustria si stano firmando su tutto il territorio nazionale con le prefetture, vanno benissimo le white liste delle prefetture, il passo successivo che dobbiamo fare é quello di garantire le imprese normali, quelle che vivono di mercato, quelle medie, che non possono fare questi ribassi, perché rischiano di andare fuori”.

“Perché l’impresa che prende i soldi dalla mafia e quella che riesce a fare i prezzi migliori, concorrenza sleale. Oggi il passo ulteriore che bisogna fare, secondo me, – ha osservato – con coraggio é chiedere una qualificazione diversa dal ministero, andare oltre le Soa, sopratutto fare fare un protocollo alla guardia di finanza, mettere sul mercato quelle aziende che si muovono nel mercato. Quelle che hanno fondi neri o fondi illeciti devono andare fuori”. “Le aziende che vincono le gare d’appalto, pubbliche o private, grandi o piccole, avranno bisogno, – ha concluso – di firmare dei protocolli di intesa con le agenzie del lavoro, ex ispettorati del lavoro, e con le agenzie dell’Entrate, per fare delle verifiche quotidiane sul rispetto delle regole. Le imprese devono avere tutte quante le stesse regole del gioco”.

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