Immigrazione, 17 salme sepolte a Catania | Il sindaco Bianco: “L’Ue ancora silente”

di Redazione

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Immigrazione, 17 salme sepolte a Catania | Il sindaco Bianco: “L’Ue ancora silente”

| martedì 10 Marzo 2015 - 18:08

Diciassette versi della poesia ‘Migrante’ del nigeriano Wole Soyinka, premio Nobel per la letteratura nel 1986, per altrettante lapidi, quelle dei migranti di nazionalità eritrea, siriana e nigeriana che nella metà del mese di maggio del 2014 morirono in un naufragio al largo di Lampedusa, comprese due bambine di pochi mesi.

Sono state incise sui loculi realizzati nel cimitero di Catania in un’area di 140 metri quadrati e recitate durante una cerimonia funebre interreligiosa con monsignor Salvatore Genchi, vicario dell’arcivescovo metropolita etneo, e Keit Abdelhafid, presidente della Comunità islamica di Sicilia. Alla cerimonia hanno partecipato il procuratore Giovanni Salvi e il sindaco Enzo Bianco.

“Un momento intenso – ha commentato Bianco, che aveva preso l’impegno dell’iniziativa a nome della sua amministrazione il 28 maggio dello scorso anno – di grande commozione, che dimostra una volta di più come Catania sia città dell’accoglienza. Qui, nell’agosto del 2013, abbiamo vissuto l’orrore di vedere sei giovani vite spezzate, migranti annegati a pochi metri dalla spiaggia. Da allora sono giunti sulle nostre coste migliaia di persone e abbiamo chiesto di essere aiutati ad accogliere, ma l’Europa continua nel suo assordante silenzio di fronte alla colossale catastrofe umanitaria che nuovamente si annuncia, con centinaia di migliaia di persone sulla costa africana pronte, in primavera, ad attraversare il Mediterraneo per sfuggire alla fame e alla guerra. Catania, intanto – ha concluso Bianco – ha realizzato queste sepolture al centro delle quali c’è ‘La speranza naufragata’, una statua alta tre metri di Pierluigi Portale realizzata dall’Accademia di Belle Arti e donata alla città”.

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