La “medicina difensiva” costa 13 miliardi all’anno | Il ministro Lorenzin annuncia provvedimenti

di Redazione

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La “medicina difensiva” costa 13 miliardi all’anno | Il ministro Lorenzin annuncia provvedimenti

| giovedì 12 Marzo 2015 - 13:21

Troppe analisi ed esami diagnostici inutili per gli italiani: facendo i conti, costano oltre 13 miliardi al bilancio del Sistema sanitario nazionale. Per questo, sono in arrivo protocolli e norme ”stringenti” per impedire gli eccessi e recuperare risorse finanziarie preziose, tanto più in tempi di crisi. Ad indicare la via – a dimostrazione che in questo settore, già colpito dai tagli, è ancora possibile realizzare risparmi virtuosi – è stato oggi il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante un Forum all’ANSA.

Gli esami inutili legati alla medicina difensiva, ha avvertito il ministro, ”costano all’Italia 13 mld l’anno, altro che manovre finanziarie. Per questo il ministero sta lavorando a protocolli stringenti per le direzioni generali che evitino gli sprechi, a partire dagli esami che si fanno in gravidanza”.

Per avere un’idea delle risorse recuperabili, basta moltiplicare i costi degli esami in eccesso per le donne in gravidanza ogni anno, che sono oltre 500mila. Ma se spesso si abbonda ingiustificatamente nelle prescrizioni di ecografie e analisi, molto si potrebbe recuperare anche sul fronte dei ricoveri, dal momento che i periodi di degenza sono in vari casi eccessivi: ”Due-tre giorni in più nella degenza valgono miliardi”.

Insomma, lo spazio per recuperare risorse c’è e senza ‘danneggiare’ i cittadini: “Lavorerò per applicare il Patto per la Salute non incidendo sulle leve che pesano sui cittadini ma lavorando con forza – ha chiarito il ministro – sulla massa di inappropriatezze”. In quest’ottica, l’obiettivo è fare dei 2 mld di tagli a carico della sanità previsti dall’intesa tra Stato e Regioni “l’anticipo del Patto”: si punta a risparmiare anche su centrali d’acquisto e parte delle risorse energetiche. Lorenzin ha quindi assicurato che entro giugno arriveranno pure i nuovi Livelli essenziali di assistenza che, con un impatto ”assolutamente sostenibile” pari a circa 420 mln di euro, ”dovrebbero metterci al riparo – ha detto – anche dalla Corte dei Conti”.

Il lavoro per i nuovi ticket, ha spiegato, sarà invece più lungo, perchè ”è in campo una riforma del fisco alla quale dobbiamo agganciarci”. Analizzando a 360 gradi le criticità della settore, Lorenzin ha però avvertito che il problema è anche quello di una buona governance: ”Per questo, ho proposto un provvedimento per la riforma della selezione della dirigenza”. Problemi concreti e di bilancio, che si intrecciano con un’altra emergenza: a causa della denatalità, nel 2050 in Italia ”non nasceranno più figli” ed è urgente, ha rilevato il ministro, mettere sul tavolo ”’politiche attive”, ricordando che il 18 marzo arriveranno i risultati del tavolo sulla fertilità sulla cui base elaborare iniziative. Quindi un riferimento alla cronaca, in vista della scadenza del 31 marzo che sancirà la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg): ”Non voglio fare una terza deroga sugli Opg – ha detto Lorenzin – e chi non ha rispettato i tempi se ne assumerà la responsabilità. Si potrà arrivare anche al commissariamento”.

Quanto alle tecniche di fecondazione eterologa, ribadito il ‘no’ all’ipotesi di pagamento delle donatrici. Infine, una valutazione dell’attuale scenario politico: ”Il bilancio delle riforme fatte fin qui dal governo è positivo. Stiamo lavorando con un’alleanza di governo solida e leale che punta a riformare il Paese, quello che accadrà nel 2018 lo vedremo; noi – ha concluso il ministro della Salute – vogliamo costruire un’area popolare in Italia, che al momento non c’è”.

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