In tre mesi assunti 275.000 lavoratori | Per l’80% sono stabilizzazioni di precari

di Redazione

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In tre mesi assunti 275.000 lavoratori | Per l’80% sono stabilizzazioni di precari

| martedì 17 Marzo 2015 - 13:33

Nei primi mesi del 2015 le persone assunte a tempo indeterminato con l’esenzione contributiva triennale, prevista dalla legge di Stabilità 2015, sono state circa 275.000. Il calcolo arriva da Fondazione Studi consulenti del lavoro, che fa notare come, per l’80% delle assunzioni, si è trattato della stabilizzazione di un rapporto di lavoro precario.

Lunedì 16 marzo, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, aveva detto che nel mese di febbraio 76.000 aziende avevano chiesto di accedere alla decontribuzione prevista dalla legge di stabilità per effettuare nuove assunzioni a tempo indeterminato.

“A fronte di 76.000 aziende che hanno richiesto il codice di autorizzazione per godere dell’esonero contributivo triennale – spiega il Presidente di Fondazione Studi, Rosario De Luca – sono circa 275.000 i lavoratori che sono stati assunti con il contratto di lavoro a tempo indeterminato dall’inizio dell’anno. Di questi, circa l’80% sono stabilizzazioni di collaborazioni a progetto, contratti a termine e partite Iva. Mentre un altro 20% riguarda nuove assunzioni e dunque incrementi occupazionali”.

Il premier Matteo Renzi si affida ai social per commentare i dati forniti dall’INPS e dai consulenti del lavoro. “Se i numeri che leggiamo in queste ore verranno confermati, per la prima volta da vent’anni a questa parte avremo invertito una tendenza che sembrava irreversibile, quella che vedeva il mondo del lavoro diviso in due, con i garantiti da un lato e tutti gli altri fuori. Prendiamo le notizie che arrivano come un incoraggiamento ad andare avanti sulla strada delle riforme”.

“Sugli annunci e sulle intenzioni si può sicuramente essere d’accordo”, ma ora il Governo “deve finalizzare la sua visione”, avverte, però, il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi. “E’ fondamentale che porti avanti tutte le riforme”: bene il jobs act, ma “per assumere ci vuole l’economia che marcia, ci vuole lavoro, e questo non lo vediamo ancora”.
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