Mattarella a Le Figaro: “La fine della crisi è vicina” | “Sono un presidente e una persona normale”

di Redazione

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Mattarella a Le Figaro: “La fine della crisi è vicina” | “Sono un presidente e una persona normale”

| sabato 28 Marzo 2015 - 11:07

“Con la dovuta cautela, si può dire che l’Italia si appresta a uscire dalla crisi”. Moderato anche nell’ottimismo, Sergio Mattarella tuttavia, intravede i primi segnali di un’uscita dell’Italia dalla crisi economica. In un’intervista rilasciata a Richard Heuzè de Le Figaro, il presidente della Repubblica ha rilevato come “Alcuni indicatori importanti suggeriscono oggi che si comincia a vedere l’uscita dal tunne. La fiducia degli operatori ritorna. È anche importante che l’Unione europea promuova le politiche di risanamento contenute nel piano Juncker. È una benedizione che la Presidenza italiana dell’UE nella seconda metà del 2014  abbia sottolineato la necessità di un recupero. Era giusto affrontare la crisi con rigore, ma è giunto il momento di andare oltre questo rigore per stimolare la crescita economica”.

Mattarella ha parlato di terrorismo internazionale, specie dopo i fatti di Tunisi. “La strage del Museo del Bardo di Tunisi – ha detto il presidente della Repubblica – è un segnale di allarme grave. Questa non è una guerra di religione o di una guerra tra civiltà. Molte vittime erano musulmani. Siamo tutti preoccupati. Come per gli atti di brutale e sanguinario terrorismo dello scorso gennaio a Parigi, è l’aggressione contro la civiltà e la democrazia che richiedono una risposta immediata e collettiva della comunità internazionale. Non solo militare, ma anche e soprattutto culturale. Serve un patto di civiltà per contrastare le campagne di odio e di indottrinamento che si diffondono su Internet. Con la partecipazione al corteo di Tunisi di domenica 29 marzo, l’Europa dimostra che è unita nel dolore e la risposta a questi attacchi”.

Il presidente ha detto, inoltre, che “Deve essere sostenuta con convinzione l’azione delle Nazioni Unite perchè la difficile opera di mediazione possa avere successo. Dovrebbero essere coinvolti in questa azione non solo l’Europa, ma soprattutto vicini paesi arabi. Per formare in Libia un vero governo di unità nazionale. Una volta realizzato, la comunità internazionale può aiutare il paese a concludere la guerra civile”.

Lunedì 30 marzo, Mattarella incontrerà Hollande a Parigi, alla vigilia di un consiglio dei ministri franco-tedesco. “I miei colloqui con il presidente Hollande conferma l’ottima collaborazione tra Francia e Italia e per ribadire la nostra intenzione di rafforzare i nostri rapporti intensi. All’interno dell’Unione europea, i sei paesi fondatori, in particolare i tre grandi paesi -Francia, Germania e Italia, hanno la responsabilità di far rivivere appieno lo spirito dei Padri Fondatori, Schumann, Adenauer, De Gasperi che hanno costruito con un grande senso della storia di un progetto a lungo raggio. Dobbiamo rilanciare con urgenza oggi il progetto di integrazione. Questa è l’unica risposta positiva per rilanciare la crescita. L’Europa sta affrontando sfide difficili, la lotta al terrorismo, la globalizzazione delle nostre economie. Francia, Germania e Italia hanno il dovere di condurre questo stimolo per la crescita”.

Dopo aver elogiato il suo predecessore, Giorgio Napolitano, Mattarella ha affermato che “Per quanto riguarda il mio comportamento, mi limiterò a dire che cercherò di prendere i mezzi pubblici ogni volta che è possibile farlo. Sono un presidente normale e, nel rispetto dei requisiti di sicurezza intorno ai movimenti del Capo dello Stato, cercherò di comportarmi come una persona normale. Se riesco a dare questa impressione, non posso che gioirne. Altrimenti, mi sentirei di recitare un ruolo che non è mio”.

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