La confessione di Schwazer: “Mi sento in colpa con Carolina Kostner”

di Redazione

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La confessione di Schwazer: “Mi sento in colpa con Carolina Kostner”

| giovedì 02 Aprile 2015 - 13:06

“Nei confronti di Carolina Kostner mi sento in colpa”. A distanza di mesi Alex Schwazer torna a parlare del suo vecchio amore Carolina Kostner. Squalificata ad un anno e 4 mesi per avere ‘coperto’ il doping del suo ex fidanzato, la campionessa azzurra di pattinaggio continua a rimanere nei pensieri del marciatore di Vipiteno. “Spero che la sua squalifica venga ridotta in appello“.

“Spero che la vicenda si concluda bene per lei – dichiara ai microfoni di Radio 24 – Ciò che io ho fatto è stato sbagliato e mi spiace che lei sia capitata in mezzo a questa cosa, lei che non c’entra nulla. Se ci siamo chiariti? Diciamo che la vicenda è troppo fresca, lei è stata squalificata a gennaio, la questione non si risolve in poche settimane. Ma penso che con pazienza ci chiariremo, un giorno”.

Dal passato al futuro, ancora in pista: “Capisco che c’è chi è contro la possibilità di darmi una seconda chance. Ma il mio ritorno è molto serio, potevo tornare molto più facilmente e invece lo faccio con questo progetto – prosegue – Non sono il primo dopato, non sarò l’ultimo. Chiedo solo un po’ di pazienza alle persone, sarà il tempo a farmi conquistare la fiducia di chi è scettico”.

“Le prossime gare saranno una risposta a chi mette in dubbio anche l’oro di Pechino. Io sono tranquillo. Potrei dire che allora non ero dopato, potrei mostrare i valori ematici non sospetti ma la risposta migliore la darò con questo progetto – spiega – Dimostrerò che non sono dopato, risponderò sulla strada. I compagni sicuramente non mi accoglieranno bene, lo so”.

Anni per conquistare la fiducia, un attimo per perderla: “Il mio è un percorso lungo, il rispetto lo devo conquistare gara dopo gara. Ma non è un problema con me. Io ho fatto questo sbaglio e non mi sono mai nascosto. Certo confido che la mia squalifica venga ridotta, lo spero proprio – chiosa – Ma per me sarà importante tornare alle gare in generale, non tanto alle Olimpiadi di Rio. Sento ancora di poter marciare ad alto livello almeno 5 o 6 anni”.

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