L’hi-tech che verrà: otto idee per un futuro smart |Tra queste anche una protesi robotica del pene

di Redazione

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L’hi-tech che verrà: otto idee per un futuro smart |Tra queste anche una protesi robotica del pene

| martedì 21 Aprile 2015 - 13:16

Dall’estrazione del petrolio prendendo a modello le radici delle piante, alle nuove protesi per la mano o per gli arti inferiori, passando per le costruzioni e le abitazioni dove design e tecnologia vanno a braccetto, fino al sistema che verifica in tempo reale se il cibo che stiamo per ingerire è conservato alla perfezione o contiene batteri pericolosi per la nostra salute, arrivando alla prima protesi robotica dell’organo sessuale maschile.

Molte di queste idee, destinate a trasformarsi in altrettante imprese ad alta tecnologia o che già affrontano i primi passi del mercato, anticipano il futuro e corrispondono ad altrettanti “progetti” sviluppati dopo le 40 ore del corso “High-tech business venturing”, promosso con il progetto finanziato dalla Regione Toscana (POR CRO FSE 2007-2013) “Tuscan start up academy” e coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna, con la partecipazione delle università della regione, e che è terminato oggi proprio alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Ad assistere a questa “passerella” di idee e di progetti, un gruppo di potenziali investitori e di imprenditori già affermati, che hanno dispensato apprezzamenti e suggerimenti ai 30 allievi, impegnati in un cammino per apprendere le nozioni fondamentali per creare un’impresa ad alta tecnologia.

L’aula, come per gli altri corsi di questa “accademia toscana hitech” era composta da laureandi di secondo livello, neolaureati, dottorandi, neo dottori di ricerca, titolari di assegni e borse di ricerca e ricercatori a tempo determinato presso le università toscane. Innovazione “aperta”, proprietà intellettuale, trasferimento tecnologico, aspetti finanziari e commerciali di start up e business plan sono alcuni dei temi affrontati durante le lezioni e che hanno trovato “sintesi” negli otto progetti presentati e che da adesso potranno cominciare ad affrontare un nuovo esame: quello del mercato.

Ecco uno sguardo agli otto progetti presentati durante la lezione finale di “High Tech Business venturing”, coordinato da Andrea Piccaluga, docente di economia e gestione delle imprese e delegato del rettore per il trasferimento tecnologico e il territorio.

ESTRARRE PETROLIO “ISPIRANDOSI” ALLE PIANTE. La start-up DigTech si inserisce nel settore dell’estrazione petrolifera proponendo una tecnologia innovativa, che risulta meno impattante sull’ambiente e più conveniente in termini ambientali. Il robot utilizzato per l’estrazione del petrolio si ispira al modo di agire delle piante. L’attuale processo di “frammentazione del suolo” potrà essere sostituito con un più efficiente sistema di “radici” che si svilupperanno nel sottosuolo comandati in remoto.

PROTESI INNOVATIVA PER LA MANO, “EFFICACE” E PRECISA. Alla base dello sviluppo di una protesi innovativa per la mano, “HEVE”, un impianto neurale capace di assicurare un controllo efficace e preciso nel tempo, ripristinando anche il ritorno sensoriale.

PREVENZIONE DIVENTA SMART. Sviluppo di un sistema di misurazione di pratiche mediche preventive non cliniche, utilizzando per la sua realizzazione materiali “smart” e sistemi informatici “embedded”, cioè non visibili. A questo sistema saranno associati servizi di profilazione e di registrazione delle cartelle cliniche. Il basso costo e la semplicità di utilizzo saranno le principali caratteristiche del sistema.

ARCHITETTURA ED EVOLUZIONE ARTIFICIALE. “EVARK TM (C) – Digital and evolutionary architecture” è un gruppo interdisciplinare composto da architetti, da ingegneri, da informatici e da esperti di innovazione, che vuole costituirsi come una start-up ad alta tecnologia nel campo della progettazione architettonica. Utilizzando tecniche digitali all’avanguardia, basate sull’evoluzione artificiale, si propone di fornire un’esperienza architettonica nuova, in cui gli utenti abbiano un ruolo attivo nella progettazione e nella quale il design sia caratterizzato da un equilibrio ottimale tra estetica e requisiti tecnici.

“NASUM” VERIFICA SE IL CIBO È BUONO. “Nasum” è l’acronimo di “Non-invasive Analysis for Safe Uncontaminated Meals” e mira alla reazione e allo sviluppo di un dispositivo portatile e non invasivo in grado di rilevare la contaminazione e il deterioramento dei cibi, individuando l’eventuale presenza dei principali organismi patogeni, quindi responsabili delle malattie da intossicazione alimentare, come il botulino e la salmonella. Il dispositivo potrà essere utilizzato dal consumatore, prevenendo così l’ingestione di cibi potenzialmente pericolosi e contribuendo ad accrescere la consapevolezza alimentare.

ARRIVI E DECOLLI ‘TECNOLOGICI’. L’aeroporto diventa veramente una finestra sul mondo: grazie ad un bando statale di concessione trentennale di aeroporti italiani, è stato sviluppato un nuovo sistema di controllo degli arrivi e dei decolli caratterizzato da alto contenuto tecnologico, che – grazie al suo brevetto – garantirà significativi vantaggi competitivi.

ROBOT PENIS. L’obiettivo del progetto “Robot-Penis” è lo sviluppo della prima protesi robotica dell’organo sessuale maschile, superando in questo modo le limitazioni che oggi caratterizzano gli interventi di sostituzione o di impianto del pene.

ESOSCHELETRO PER ARTI INFERIORI “IN EVOLUZIONE”. “Grow” significa “sviluppo” in inglese e non a caso è stato scelto come acronimo di “Wearable Orthosis for Gait Rehabilitation”. Si tratta di un esoscheletro indossabile per gli arti inferiori per la riabilitazione del cammino, da usare in persone con disabilità di vario grado, utilizzabile inoltre come strumento di assessment e come ortesi per la camminata assistita. Il progetto prevede la distribuzione sul mercato del prodotto, già brevettato, e il suo sviluppo negli anni, per soddisfare la domanda in continua evoluzione da parte degli enti sanitari. Il progetto vuole infatti proporsi a strutture riabilitative di alta specializzazione, coinvolte nella ricerca clinica. L’interesse del prodotto risiede soprattutto nella competitività del costo a fronte della sua multifunzionalità e della sua alta tecnologia.

 

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