Più di 400 mila euro da risarcire e nessun editore che vi faccia fronte. Così i giornalisti del quotidiano l’Unità, non più in edicola dal 31 luglio 2014, e l’ex direttrice Concita De Gregorio, alla guida del giornale dal 2008 al 2011, sono chiamati a far fronte alle richieste economiche, trasformate in ingiunzioni di pagamento e pignoramenti di case e redditi.

“Concita De Gregorio e altri giornalisti de L’Unità stanno pagando anche il conto dell’editore e questo non è giusto”, è stato detto dai giornalisti e dalla Fnsi in conferenza stampa alla Camera dei deputati. “Non solo, questa situazione rischia di minare profondamente la libertà di stampa nel nostro Paese perché nulla esclude che possa verificarsi in futuro anche in altri giornali”. Ma c’è di più, secondo quanto riporta il Corriere della sera: in questi anni la segreteria di redazione non avrebbe tenuto aggiornati direttore e cronisti sui procedimenti in corso. Anzi, nemmeno sapevano che quei procedimenti esistessero.

Di tutto questo si parlerà domenica prossima, 10 maggio, su RaiTre, quando andrà in onda una puntata di Report. Ma da tempo, soprattutto su Facebook e in rete, la situazione è raccontata da comitato di redazione, Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi) e cronisti rimasti nei guai.

“Non sono mai stata chiamata in tribunale”, ha spiegato Concita De Gregorio, “né mi è mai stato chiesto di produrre carte con una difesa adeguata, se fossimo stati in grado di produrre le carte sulla base delle quali si fondavano gli articoli avremmo vinto e sono sicura che vinceremo in appello”. E insomma aggiunge l’ex direttrice, “dovrò pagare ai creditori non la mia quota di responsabilità, ma la mia più quella di Nie, che naturalmente è molto più grande”.