Scuola, professori e studenti contro la riforma /LIVE

di Redazione

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Scuola, professori e studenti contro la riforma /LIVE

| martedì 05 Maggio 2015 - 08:04

Dopo sette anni tutto il mondo della scuola è tornato in piazza. Oggi, 5 maggio, è il giorno dello sciopero generale nazionale della scuola. Da sette anni non accadeva – dai tempi della riforma voluta dall’allora ministro Mariastella Gelmini – che i sindacati (Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda) manifestassero uniti.

La protesta nasce contro la riforma varata dal governo e attualmente all’esame della commissione Cultura della Camera. A scendere in piazza saranno non soltanto i lavoratori della scuola (insegnanti e personale Ata), ma anche gli studenti, che in un appello hanno chiesto ai loro docenti di aderire allo sciopero.  Manifestazioni sono state organizzate in sette città: Roma, Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo e Aosta.

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Insieme, ribadiranno la richiesta di apportare modifiche al provvedimento, in particolare la stabilizzazione di tutti gli insegnanti precari, compresi quelli con 36 mesi di servizio che non sono nelle graduatorie ad esaurimento; il rinnovo del contratto nazionale, bloccato da 7 anni, e una profonda modifica dei poteri che sarebbero assegnati al dirigente scolastico.

Perplesso, il ministro per l’Istruzione Stefania Giannini: “C’è la campagna politica elettorale e credo esista la volontà di fare della ‘Buona Scuola’ una battaglia politica, al di là dei contenuti”.

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AGGIORNAMENTI LIVE

13.03 – “C’è la disponibilità del Senato a sentire i docenti che oggi hanno scioperato”. Lo ha detto il presidente del Senato, Piero Grasso. “Perchè per la buona scuola – ha aggiunto – serve un confronto positivo per arrivare a soluzioni possibilmente condivise. La scuola è dei docenti e dei ragazzi ed è il futuro del Paese”.

12.57 – “Abbiamo intrapreso il percorso di grandi Riforme e andremo avanti con testa dura”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Bolzano. “Oggi – ha aggiunto il premier – abbiamo il coraggio di rimettere in moto le energie migliori partendo dalla scuola. Ci sono tante persone che protestano: qualcuno dice che protestano sempre ma noi ascoltiamo le protesta, è giusto affrontarla ed entrare nel merito”.

12.30 – Un gruppo di docenti, al termine del corteo di protesta contro il ddl di riforma del Governo sulla ‘Buona Scuola’, ha occupato simbolicamente l’Assessorato comunale all’Istruzione di Palermo. Si tratta di una cinquantina di insegnanti

11.45 – Un Matteo Renzi con le orecchie d’asino e la scritta ‘bocciato’ su entrambe. Questa è una delle numerose rappresentazioni del presidente del Consiglio al corteo di Milano contro la riforma della scuola. In particolare, su un camioncino dei sindacati il premier viene invitato a ‘studiare l’inglese’. Sul retro della sagoma si legge: ‘Renzi vai ha squola’.

renzi asino

11.37 – Sono oltre centomila, secondo fonti della Cgil, i manifestanti che stanno sfilando per le vie del centro a Roma contro il ddl ‘La buona scuola’. Mentre la testa del corteo è arrivata a piazza del Popolo è ancora gremita piazza della Repubblica, raduno di partenza di chi contesta il progetto di Renzi per la scuola.

11.25 – Cgil: “A Torino oltre 10 mila in corteo”. «Siamo oltre 10 mila e questa è solo una minoranza che sciopera per dire no al disegno di legge del Governo Renzi”. Lo ha detto Igor Piotto, segretario della Cgil Scuola in un comizio improvvisato davanti alla sede dell’ufficio scolastico regionale dove si è fermato il lunghissimo corteo in cui sfilano insieme insegnanti e studenti. La sede dell’ufficio scolastico è presidiata dalle forze dell’ordine, ma la manifestazione è pacifica. “Vogliamo dire che la scuola pubblica – ha aggiunto Piotto – è un bene fondamentale e che la dignità del lavoro non può essere barattata con un progetto di stabilizzazioni che divide i lavoratori tra coloro che sono precari e coloro che non lo sono. Vogliamo anche un contratto perchè senza di questo non ci sono diritti e tutele. L’unità di questo movimento è un bene prezioso che va conservato”.

11.00 – Anche la leader della Cgil Susanna Camusso ha raggiunto la testa del corteo all’inizio di via Barberini a Roma. Protetta da un fitto cordone di servizio d’ordine, si è messa dietro lo striscione di apertura al fianco dei segretari generali dei sindacati di categoria e degli altri confederali presenti. “Si trasforma la scuola in una scuola che vale solo per quelli che hanno condizioni agiate, mentre invece il grande tema è quello di una scuola pubblica che contrasti la dispersione”, ha detto il segretario generale della Cgil. A chi gli chiedeva delle perplessità sollevate dal ministro Stefania Giannini, Camusso ha risposto: “Dovrebbe invece interrogarsi perchè un governo che è solo riuscito a dire che noi non lo avremmo letto o che siamo squadristi è un governo che non ha argomenti per difendere il suo ddl”.

> LA MOGLIE DI RENZI, INSEGNANTE PRECARIA, IN CLASSE REGOLARMENTE

10.35 – È partito da poco il corteo contro il ddl sulla riforma della scuola, nel centro di Bari, dove sono confluite circa 15mila persone – secondo gli organizzatori – provenienti da Puglia, Calabria e Basilicata. Secondo le stesse fonti sarebbero chiuse tra l’80 e il 90% delle scuole pugliesi. Il corteo di docenti, partito da piazza Castello, si incontrerà con quello degli studenti partito da una piazza antistante all’università. “Renzi non esagerare, la nostra scuola non rovinare”, “Difendiamo la scuola perchè non muoia” sono alcuni degli slogan scelto dai manifestanti. In particolare, sono molto i docenti che hanno creato e sventolano manifesti funebri sui quali si annuncia la “morte della scuola pubblica”.

10.30 – “Sul ruolo del dirigente scolastico il governo non torna indietro. Abbiamo rafforzato sì il ruolo del collegio dei docenti e del consiglio d’istituto, ma il ruolo del preside-sindaco non è in discussione”. Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, ai microfoni di Radio Anch’io.

10.27 –  Il corteo di insegnanti e studenti è partito, a Milano, poco dopo le dieci per protestare contro la ‘Buona scuola’. Tra i sindacalisti, in prima fila, c’è Annamaria Furlan, segretario generale Cisl. I manifestanti, che arrivano da otto regioni del nord – Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino – si sono riuniti in piazza della Repubblica intorno alle 9.30, ma poco prima della partenza la testa del corteo era già in piazzale Principessa Clotilde, in attesa che fosse completato il raduno dei partecipanti. Chi è sceso in strada chiede “maggiori fondi per la scuola pubblica” e una seria lotta al precariato da parte del governo italiano. “Riformiamola insieme”, chiedono i sindacati riferendosi alla scuola italiana.

10.05 – Dietro lo striscione ‘Sciopero generale l’unione fa la scuola 5 maggio 2015 riformiamola insieme’ è partito da piazza della Repubblica a Roma il corteo organizzato dai sindacati per protestare la riforma della scuola proposta dal Governo Renzi. Sono molte migliaia i partecipanti che, mentre la testa del corteo è a Santa Susanna, continuano ad arrivare per unirsi alla manifestazione. In testa i leader sindacali, tra cui il segretario della Uil Carmelo Barbagallo.

09.54 – “Questa riforma l’ho letta bene, non mi piace”. Con queste parole il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, replica al ministro Stefania Giannini che ieri ha accusato la leader Cgil Susanna Camusso di non aver letto la riforma. La sindacalista è alla guida del corteo di studenti e personale della scuola, cui partecipa anche una delegazione della Fiom Cgil, che da piazza della Repubblica a Milano si porterà all’arco della Pace in corso Sempione.

09.25 – “Assumeremo prima dell’inizio dell’anno scolastico, nei numeri e nelle funzioni annunciate. Incrementiamo dell’8% gli insegnanti nelle scuole italiane, aboliamo le supplenze brevi causa di una didattica discontinua. Chiudiamo il precariato e ogni tipo di accesso all’insegnamento che non sia dettato dal merito. D’ora in avanti avremo insegnanti più formati. Aspettavamo che il sindacato ci dicesse di chiudere con il precariato, invece ha scelto di fare uno sciopero incomprensibile“. Così il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, in un’intervista a Repubblica. “Dopo il concorso 2016 avremo regolarizzato 160 mila precari in due anni. Il nuovo concorso ne porterà dentro uno su tre: 180mila partecipanti, 60mila assunti. L’ultimo lo superarono uno ogni trenta”, dice Faraone. “Il conflitto tra 600mila precari è stato costruito da una brutta politica. Noi non vogliamo portare all’ insegnamento chi non ha mai messo piede in classe. Non saremo più un assumificio né dei creatori di illusioni”.

08.57 – Uno striscione contro il disegno di legge di riforma della scuola del governo Renzi è stato esposto questa mattina, giorno di sciopero generale della scuola, sul balcone del Pincio, sovrastante piazza del Popolo a Roma. L’azione porta la firma dell’ Uds, che per l’occasione ha scelto lo slogan “La scuola e la democrazia sono #nellenostremani”, con relativo hashtag attraverso il quale sarà possibile seguire la diretta da tutte le piazze italiane che ospiteranno mobilitazioni. “Il Governo rifiuta l’ascolto – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – e propone una scuola totalmente contraria alle proposte dell’AltraScuola, scritte dagli studenti negli ultimi mesi. Noi chiediamo il ritiro del ddl poichè basato su principi di competizione, svendita della scuola pubblica e disuguaglianza”.


08.35 – Le perplessità del ministro per l’Istruzione, Stefania Gianni. “C’è la campagna politica elettorale e credo esista la volontà di fare della ‘Buona Scuola’ una battaglia politica, al di là dei contenuti”. Il ministro dell’ Istruzione Stefania Giannini sullo sciopero di oggi preferisce “non drammatizzare”. Tuttavia, dice in un’intervista a Qn, “noto che non si colgono gli aspetti innovativi mentre si sottolineano questioni che non esistono”. I sindacati “tre volte sono stati in riunione con me, da settembre a gennaio. È stato un confronto serrato con l’ arroccamento su alcune posizioni che ricordano stagioni ormai passate. Come si spiega la protesta per l’assunzione di 100mila precari? Come si giustifica il rifiuto alla chiusura della stagione del precariato storico? È un’agitazione che non ha presupposti”, afferma Giannini, che parla di “difesa di posizioni antiche. Potevo ancora capire quando i fondi non c’erano. Lo scetticismo – osserva – ci poteva stare. Ma adesso che sono stati assegnati 3 miliardi e non tutti per le assunzioni e 4 miliardi per l’edilizia scolastica, non capisco”. Sulla possibilità che per l’assunzione dei 100mila precari si arrivi al decreto, “stiamo lavorando silenziosamente. La scadenza massima è metà giugno, entro quella data il ministero, con un grande sforzo, riuscirà a garantire il corretto avvio del nuovo anno scolastico”, spiega Giannini. “Siamo consapevoli che se dovessero insorgere ostacoli si dovrà cambiare via”.

08.24 – Blitz notturno degli studenti di Università e scuole aderenti a Udu e Rete degli Studenti davanti al Ministero dell’Università e la Ricerca, alla vigilia dello sciopero di oggi di tutto il comparto scuola. Alcuni giovani hanno esposto uno striscione davanti alla sede del ministero, in Viale Trastevere a Roma, con la scritta “Vogliamo una scuola buona davvero”, inscenando un flash mob le cui immagini sono state poi caricate su Youtube. L’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti medi hanno voluto così, si afferma in una nota, “dire no ai provvedimenti sulla Buona Scuola” e “ribadire la nostra totale contrarietà ai metodi che sono stati utilizzati da parte del Governo nella costruzione di questa riforma, gli stessi metodi che vorrebbero propinarci con la Buona Università”.

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