Salone del Libro, indagato il presidente Picchioni | L’accusa è di peculato: “Sono estraneo ai fatti”

di Redazione

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Salone del Libro, indagato il presidente Picchioni | L’accusa è di peculato: “Sono estraneo ai fatti”

| venerdì 22 Maggio 2015 - 20:24

A pochi giorni dalla chiusura del salone del Libro di Torino, il presidente della Fondazione per il Libro, Rolando Picchioni, è stato indagato dalla Procura di Torino per peculato. La sede è stata perquisita da carabinieri e finanzieri della squadra di polizia giudiziaria del Palazzo di Giustizia. Prelevate fatture e altra documentazione, gli investigatori indagano su un’ipotesi di reato ben precisa e cioè che sarebbero state fatte emettere da persone compiacenti delle fatture per operazioni mai eseguite in modo da far uscire dei soldi dalle casse della Fondazione. Rolando Picchioni, insieme al direttore editoriale Ernesto Ferrero, è alla guida da 16 anni del  Salone di Torino, la più importante manifestazione italiana dedicata al mondo dell’editoria.

Il procedimento è coordinato dai pm Andrea Beconi e Gianfranco Colace. “L’onorevole Picchioni è assolutamente estraneo all’indagine della procura, della quale contesta ogni validità sia nel merito che nel riscontro probatorio”, dicono gli avvocati Giampaolo e Valentina Zancan, che assistono l’ex parlamentare. E ribadiscono che “l’onorevole Picchioni è a disposizione della procura per chiarire le circostanze contestate, delle quali sin da ora si dichiara completamente estraneo”. I legali inoltre hanno contestato la “diffusione mediatica che contrasta con i principi del contraddittorio ai quali dovrebbe attenersi ogni civile processo”.

Sorpreso il presidente della Fondazione per il Libro: “Di fronte all’enormità dell’addebito mi sento sbalordito, ma altrettanto assolutamente sereno: nella mia vita non ho mai – e ripeto mai – pensato di sfruttare in qualunque modo la mia posizione per un qualsivoglia tornaconto personale”, ha detto Picchioni. Che ha aggiunto: “Riguardo ai fatti che genericamente mi vengono contestati, e dei quali spero di poter essere messo quanto prima a conoscenza della fondatezza, non posso che ribadire la mia completa estraneità. Mi tutelerò fermamente in tutte le sedi contro qualsiasi possibile tentativo di strumentalizzare l’attuale momento – conclude Picchioni – e di offendermi nella mia dignità di persona e nel mio operato professionale”.

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