Strage di Capaci, “Palermo chiama Italia” | Giannini: “Un bel segnale che arriva dai giovani”

di Redazione

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Strage di Capaci, “Palermo chiama Italia” | Giannini: “Un bel segnale che arriva dai giovani”

| venerdì 22 Maggio 2015 - 16:31

#PalermoChiamaItalia e oltre 40 mila studenti di tutto il Paese, e un centinaio di ragazzi provenienti da Europa e Stati Uniti, stanno rispondendo unendosi nel ricordo delle stragi di Capaci e Via D’Amelio.

“Le piazze che si uniranno in un solo coro per la legalità sono un segnale importante – sottolinea il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, che sarà in Aula Bunker a Palermo – e sono la fotografia di un Paese che dice con chiarezza da che parte vuole stare e di una scuola che sa di avere un ruolo chiave nell’educazione alla legalità e lo esercita con passione e grande impegno. Un impegno di cui ringrazio profondamente i nostri insegnanti”.

“Palermo chiama Italia” è il titolo della manifestazione organizzata dalla Fondazione ‘Giovanni e Francesca Falcone’, in collaborazione con la Direzione generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione, in occasione del XXIII anniversario della morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’iniziativa quest’anno si estende a tutto il Paese. Non si svolgerà solo a Palermo, ma anche in diverse piazze italiane in cui cittadini e studenti saranno presenti per dare testimonianza del loro impegno per la legalità.

Per poter soddisfare la richiesta di partecipazione che ogni anno arriva da centinaia di scuole, il Miur e la Fondazione Falcone, grazie alla collaborazione con la Rai, hanno infatti deciso di collegare il capoluogo siciliano con sei piazze di altrettante città (Milano, Gattatico, Firenze, Napoli, Rosarno, Corleone), unendo tutto il Paese nel ricordo di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, del giudice Francesca Morvillo, moglie di Falcone, e degli uomini delle loro scorte Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano.

Alle piazze reali si uniranno quelle virtuali: il Miur, attraverso il suo canale @MiurSocial, ha chiamato a raccolta tutti gli studenti e i cittadini d’Italia affinché raccontino le iniziative in corso con gli hashtag #23maggio e #PalermoChiamaItalia. È stato anche attivato il profilo @23maggioitalia..

“In questo ventitreesimo anniversario delle stragi, che hanno segnato una pagina tristemente indelebile nel nostro Paese, è giunto a compimento l’obiettivo che ci eravamo posti da qualche tempo. L’obiettivo di fare “rete”, di portare testimonianza di una cittadinanza attiva e unita contro il sopruso e l’illegalità in tutte le piazze d’Italia – sottolinea Maria Falcone, presidente della Fondazione ‘Giovanni e Francesca Falcone’ – Abbiamo cominciato con sei città, ma non ci fermeremo. Sono tali e tante le richieste da parte delle scuole italiane di partecipare ai nostri Protocolli di educazione alla legalità da farci ormai considerare il 23 maggio una giornata nazionale, un manifesto trasversale che unisce l’Italia nella lotta civile e culturale per la legalità. I tempi sono maturi. Palermo chiama Italia”.

A Palermo, l’evento principale si tiene presso l’Aula Bunker del carcere Ucciardone, quella del maxiprocesso alla mafia. Qui si svolge la cerimonia istituzionale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente del Senato Pietro Grasso, del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, del ministro della Giustizia Andrea Orlando, del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, della presidente della Commissione Antimafia Rosi Bindi, del Presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, del Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo Maria Sabelli e di Maria Falcone.

A Palermo ci saranno anche altre iniziative, spettacoli teatrali, letture, seminari, mostre, concerti e due cortei aperti a tutta la società civile. Oltre al capoluogo, diverse cittadine in provincia di Palermo, tra cui Partinico, Caccamo e Capaci, hanno organizzato iniziative parallele: cortei, dibattiti, spettacoli e attività che vedranno la partecipazione attiva degli studenti e dei cittadini. Contemporaneamente, in sei città d’Italia si terranno incontri e iniziative con le testimonianze di familiari di vittime della mafia e rappresentanti delle associazioni.

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