Squadra mobile, Sabatini riceve una promozione. Ma per Ardenzi non c’è da festeggiare…

di Claudia Argento

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Squadra mobile, Sabatini riceve una promozione. Ma per Ardenzi non c’è da festeggiare…

| lunedì 25 Maggio 2015 - 21:00

Ardenzi si esercita al poligono di tiro e Sabatini si presenta per parlargli, ma la risposta di Roberto è secca: “Non abbiamo niente da dirci”. Nel frattempo, Sandro conferma ad Ardenzi che era il fratello di Bradich l’uomo che parlava con Sabatini, ma adesso devono trovare il modo di incastrarlo. Intanto la Zaccardo vuole sospendere Isabella per avere massacrato il compagno, nonché assassino di Cristina, e lo comunica ad Ardenzi che, però, non è d’accordo. Subito dopo Ardenzi convoca la squadra e rivela a tutti i colleghi i sospetti suoi e di Marcello su Sabatini, comunicando di volergli stare addosso. I ragazzi rimangono increduli e non sanno cosa pensare.
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Nel frattempo, si presenta in centrale un sensitivo che parla di una ragazza, bionda, dagli occhi scuri, con un tatuaggio sul collo, affermando che si trova in pericolo. Ardenzi appare un po’ scettico, ma decide comunque di fare delle ricerche sul luogo indicato dall’uomo: lì si troverebbe la misteriosa ragazza. Il nome della giovane indicata dal sensitivo è Elisa Dal Ponte, scomparsa all’età di diciassette anni durante una gita scolastica: i genitori hanno sempre pensato fosse ancora viva e adesso vogliono che Elisa venga ritrovata. Ardenzi e Giacomo si recano con una scusa nell’appartamento loro segnalato dal sensitivo, fingendosi elettricisti… L’uomo che apre loro sembra nascondergli qualcosa. Con una scusa Giacomo lo intrattiene e Ardenzi trova una camera segreta: la apre e trova dentro una ragazza che culla un bambino. Si tratta di Elisa, tenuta segregata lì per anni.

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Intanto Simone incontra Isabella che gli chiede di convincere i suoi a rinunciare alla denuncia contro Mauretta, colpevole di averlo aggreddito, ma il ragazzo appare restio: sa, infatti, che i genitori non demorderanno. Dopo l’incontro col ragazzo, Isabella si reca inaspettatamente a trovare il padre ricoverato in clinica, ma se ne va poco dopo, nonostante lui le riveli di essere malato terminale.

Nella notte, Ardenzi e Sandro seguono uno spacciatore, Raffaele Bianchi, e lo vedono incontrarsi con Sabatini, poi decidono di seguire il malavitoso e, arrivati a casa sua, lo arrestano. Sabatini, nel frattempo, si reca dalla Zaccardo, ma riceve un messaggio che lo avvisa dell’avvenuto arresto: “Si sono bevuti Lele”.

Dopo aver consigliato a Giacomo di regalare al figlio Nicolò una chitarra per il compleanno, al posto del tanto agognato motorino, Sandro, come promesso al ragazzino, si reca presso un gruppo di alcolisti anonimi e racconta della morte di suo figlio, deceduto a diciannove anni per un incidente d’auto. Nel frattempo, in centrale, la Zaccardo informa Ardenzi che Sabatini sarà a capo della sezione, ma l’ispettore non la prende bene. Dal canto suo, Sabatini incontra la fidanzata rivelandole di temere che Raffaele Bianchi ammetta tutta la verità, facendo saltare la sua copertura.

Isabella rientra in servizio e, mentre si trova in macchina con Valeria, le viene segnalato un caso: le due si recano di corsa all’interno di un condominio. Ad aspettarle è la madre di Letizia Ricagni, che a quindici anni è stata abusata dal vicino di casa, un certo Ferri: la ragazza è ossessionata dalla musica che l’uomo fa partire continuamente, mantenendola ad alto volume e dando fastidio alla povera Letizia, ancora scossa dopo la violenta subita tre anni prima. Per risolvere la questione, Isabella bussa all’appartamento dell’uomo minacciandolo di non disturbare più le vicine. La poliziotta poi affida alla collega Valeria il compito di monitorare Letizia, ma distratta momentaneamente da Carlo, passato a trovarla, si accorge solo dopo che la ragazza è uscita di casa. Fortunatamente, dopo averla trovata in stato di shock sotto casa, la riaccompagna dalla madre. Letizia, però, viene nuovamente spaventata durante la notte dal violento vicino, ma l’indomani quest’ultimo viene trovato morto: la Mobile deve indagare sul possibile colpevole.

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Intanto Ardenzi inizia ad interrogare Raffaele Bianchi: “Che giri c’hai con Sabatini? Che droga vendete?”. L’uomo inizia a rivelare alcuni particolari interessanti, ma Sabatini, facendo pressione sul procuratore, riesce a farlo scarcerare in tempo con la scusa che ad occuparsene dovrebbe essere la Narcotici. Immediato il faccia a faccia fra l’ispettore e Sabatini, che lamentando gli eccessivi sospetti del collega, gli si rivolge sprezzante: “In tanti cambiano idea, soprattutto sugli amici”.

Mauretta, che non rischia più la denuncia dei genitori di Simone, chiede al padre la verità sulla morte della madre. “Non è facile convivere con un dolore che ti ammazza ogni giorno… Non dovevo lasciarla salire da sola su quel palazzo” afferma Ardenzi, ma subito dopo si ferma e, alla figlia che lo incalza a rivelarle tutto, non racconta più nulla.

Mentre Sandro, Roberta e Riccardo si occupano di incastrare una parrocchiana che ricatta padre Rodolfo per avere avuto una tresca con lui, Sabatini incontra Bianchi e, con la scusa di farsi rivelare i particolari dell’interrogatorio avuto con Ardenzi, lo porta fuori porta. Poi, con l’aiuto della fidanzata, lo uccide strozzandolo. Nel frattempo la madre di Letizia crolla e rivela ad Ardenzi che ad uccidere il vicino è stato il ragazzo della figlia: adesso i due sono in fuga per Madrid. L’ispettore, tornato in centrale, critica il comportamento della collega Isabella che, come al solito, nel volersi ergere ad eroina delle donne violentate, si è lasciata sfuggire il caso di mano.

Valeria ha un confronto con Riccardo, sembra volergli chiedere di troncare la loro relazione, ma poi inizia a baciarlo, il ragazzo, però, è riluttante: vorrebbe, infatti, che la collega lasciasse il futuro marito, Carlo. Intanto Sabatini e la fidanzata si liberano del corpo di Bianchi, gettandolo nel fiume: la donna rivela al compagno di volere cambiare vita.

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La puntata si conclude con la festa organizzata dalla Zaccardo per la promozione di Sabatini. Questo si rivolge subito ironico ad Ardenzi: “Mai perdere la motivazione per fare carriera”, ma l’ispettore non si fa intimorire e, alludendo chiaramente ai crimini commessi dal collega, risponde: “Ma la motivazione per sbattere dietro i criminali si trova sempre”.

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