Rete stradale siciliana, Cappello: “Situazione drammatica, studiare un piano di privatizzazione”

di Redazione

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Rete stradale siciliana, Cappello: “Situazione drammatica, studiare un piano di privatizzazione”

| giovedì 28 Maggio 2015 - 17:59

Un accordo di programma quadro sul trasporto stradale fermo al 2002, un piano regionale dei trasporti da aggiornare e la mancanza di manutenzione delle rete infrastrutturale. È questo il quadro nel quale si inserisce il sequestro del viadotto “Cinque archi”, già chiuso dall’Anas lo scorso 7 maggio, ma ora sequestrato dalla Procura di Caltanissetta, che ha aperto una inchiesta contro ignoti per attentato alla sicurezza dei trasporti.

Il crollo del viadotto Himera nell’autostrada Palermo-Catania che lo scorso 10 aprile, ha spaccato in due l’Isola, sta costando all’economia siciliana, secondo le prime stime, circa  un milione di euro al giorno. E quella che è mancata è, soprattutto, una manutenzione quanto meno di base che avrebbe evitato lo stato di impraticabilità e di assoluta insicurezza di molte importanti arterie.

“La domanda da porsi, a questo punto, è una sola – dice Giorgio Cappello, presidente della Piccola Industria di Confindustria Sicilia –: dobbiamo restare a guardare una Sicilia che cade a pezzi o pensiamo di cambiare rotta? Perché non cominciare a studiare un piano di privatizzazione della rete infrastrutturale dell’Isola, così come avviene già in altre Regioni d’Italia, in modo da garantire migliori servizi ai cittadini, rispondendo solo a una logica di mercato?”.

“Rispetto alla previsione dell’Apq del 2002 – continua Cappello – mancano due direttrici che avrebbero dato un contributo importante al sistema produttivo e ai cittadini sul piano della sicurezza e della logistica, ossia la Catania-Ragusa e la Nord-Sud Santo Stefano di Camastra-Gela, opera che la Regione ha, inopportunamente, deciso di definanziare nella rimodulazione del Fondo di sviluppo e coesione 2007-2013 e che, se fosse stata realizzata nei tempi in cui era stata considerata, avrebbe consentito oggi di ovviare all’isolamento in cui si è venuta a creare la Sicilia a causa della frana sul viadotto Himera. Altra storia quella della Catania-Ragusa, esclusa dal Piano delle infrastrutture strategiche contenuto nel Def del 10 aprile scorso benché opera in project financing, ma che, secondo quanto dichiarato due settimane fa dal ministro delle infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio, verrà comunque realizzata. In quanto tempo, però, non è dato sapere. E intanto per le imprese continua la conta dei danni”.

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