Pakistan, Save the Children “cacciata” dal paese | Sarebbe accusata di “attività anti-pachistane”

di Redazione

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Pakistan, Save the Children “cacciata” dal paese | Sarebbe accusata di “attività anti-pachistane”

| venerdì 12 Giugno 2015 - 09:27

Il governo del Pakistan ha intimato ai responsabili della ong Save The Children di abbandonare il paese “entro 15 giorni” essendosi resa responsabile, come si legge in un comunicato del ministero dell’Interno, di “attività anti-pachistane“.

GEO Tv ha mostrato gli uffici della ong internazionale ad Islamabad sigillati dalla polizia e chiarito che l’ordine di lasciare il Paese riguarda lo staff straniero dell’organizzazione.

“Ci opponiamo con fermezza a questo provvedimento e le nostre preoccupazioni aumentano ai massimi livelli”, ha commentato l’organizzazione che dal 1919 lotta per migliorare la vita dei bambini. “Tutto il nostro lavoro – è aggiunto nella nota – è stato progettato in stretta collaborazione con i ministeri del governo in tutto il paese e mira a rafforzare i sistemi di erogazione dei servizi pubblici nei campi della salute, della nutrizione, dell’istruzione e del benessere dei bambini”.

Save the Children, che opera in Pakistan da 35 anni, aveva avuto problemi con le autorità locali già nel 2011. Per l’intellligence di Islamabad Save the Children avrebbe avuto collegamenti con il medico pakistano Shakil Afridi, reclutato dalla Cia nell’operazione che ha portato all’uccisione del leader di al-Qaeda, Osama Bin Laden. Già allora era stata decretata l’espulsione del personale dell’ong dal paese, ma poco dopo il ministero dell’Interno pakistano aveva optato per una “sospensione temporanea” del decreto.

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