Ginevra, il premier Renzi visita il Cern | “Coraggio Italia, basta flagellarci”

di Redazione

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Ginevra, il premier Renzi visita il Cern | “Coraggio Italia, basta flagellarci”

| martedì 07 Luglio 2015 - 18:05

Matteo Renzi, accompagnato dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, si è recato al Cern di Ginevra, accolto dal direttore generale del Cern, Rolf Heuer, e da Fabiola Giannotti, futuro direttore generale dell’organizzazione dal primo gennaio 2016. Nella mattinata al Cern, dove lavorano circa 1.500 italiani, Renzi ha visitato gli edifici che ospitano l’esperimento Atlas, uno dei due che ha portato alla scoperta del Bosone di Higgs, e il tunnel dell’acceleratore di particelle Lhc.

“Qui al Cern hanno avuto la bontà di spiegarmi come funzionano le cose e non ho capito tutto ma capisco che qui c’è l’Europa che ci piace e che funziona, che innova guardando al futuro e prova a fare della scienza l’occasione per costruire un pezzo di quel futuro”, ha detto il premier.

“Quanto fatto al Cern è il punto più avanzato nel mondo e dimostra che qui c’è l’Europa inclusiva, larga, con contributi degli Stati Uniti, della Russia e della Cina, che ha il coraggio di costruire un domani fatto di curiosità e non di paure”, ha osservato il premier, che ha ringraziato “tutta al comunità scientifica e accademica e di ricerca che lavora qui” e ha fatto i suoi auguri a Fabiola Gianotti, che dall’anno prossimo sarà direttore generale del Cern.

“È importantissimo essere qui ed essere orgogliosi del lavoro degli italiani: smettiamola di piangerci addosso, certo c’è bisogno di investire di più nella ricerca con un’organizzazione diversa e più efficace, ma abbiamo delle grandi eccellenze e le eccellenze italiane vanno preservate, difese, valorizzate”, ha affermato Renzi. “Voi siete cruciali nel nostro Paese – ha poi detto agli italiani che lavorano al Cern – molto più importanti delle discussioni di corrente nei partiti… Al Cern c’è l’Europa che ci piace, che funziona, che profuma di futuro. E anche per questo dobbiamo impegnarci a far sì che le nostre università possano sempre premiare più il merito, mettendoci qualche soldo in più e qualche regola in meno perché le bardature burocratiche uccidono. Poi magari se ve ne dovete andare all’estero andate, ma se volete tornare dovete poter tornare”.

Poi ha concluso: “Nel 2016 toglieremo le istituzioni post universitarie – e in prospettiva anche universitarie – dal perimetro del diritto amministrativo: è fondamentale per il sistema italiano smetterla di trattare un grande ente di ricerca come si tratta una piccola azienda sanitaria locale”. Così il premier che auspica una “organizzazione diversa, più efficace”. “È insopportabile che vi siano limiti così basati sulle procedure burocratiche e amministrative e non sulla qualità e l’eccellenza”.

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