Estate, è boom di cervicali e torcicollo | Calore e pomate i rimedi più efficaci

di Redazione

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Estate, è boom di cervicali e torcicollo | Calore e pomate i rimedi più efficaci

| sabato 11 Luglio 2015 - 15:17

Condizionatori d’aria, ventilatori, capelli bagnati e docce d’acqua fredda: per combattere il caldo spesso siamo disposti anche a rischiare di andare incontro a torcicollo e cervicali, dolori articolari e muscolari in apparenza facili da contrastare ma che possono riservare amare sorprese. L’alternanza caldo freddo, capelli umidi e sudore che si raffredda addosso si ‘traducono’ facilmente in dolori che rappresentano una delle insidie dell’estate per quasi due italiani su dieci.

In particolar modo sono le donne a soffrirne. “Il dolore cervicale colpisce il 20% delle persone, quello acuto il 10-15% e sono leggermente più predisposte le donne, che tendono anche a guarire meno – ha detto Mauro Tavarnelli, presidente dell’Associazione Italiana Fisioterapisti (Aifi) – Ma alterazioni posturali, cattiva ergonomia sul posto di lavoro, stress e tensioni possono anche contribuire negativamente”.

Per evitare problemi, “anche se fa molto caldo, meglio dormire con una maglietta – spiega Davide Bruno Albertoni, presidente Gruppo Terapia Manuale Aifi – così da limitare il raffreddamento dei muscoli e assorbire l’eventuale sudore. Molti d’estate lo evitano ma è consigliabile asciugare i capelli col phon, specie se dobbiamo andare in ambienti con aria condizionata”.

I rimedi: “Coprire il collo può essere una buona idea, ma spesso provoca dipendenza, fisica e psicologica: lo consigliamo solo nelle persone con problemi cronici. In caso di dolore cosa fare? Bisogna evitare di applicare ghiaccio o fare movimenti bruschi. Si può provare l’autotrattamento con calore e pomate antinfiammatorie, che hanno dimostrato una certa efficacia”.

Il rischio, per l’appunto, sono le recidive: “Gli attacchi acuti solitamente passano dopo 2-3 giorni, ma se il dolore è invalidante o si ripresenta con frequenza – conclude il dottor Albertoni – meglio rivolgersi a un fisioterapista che può curarne la causa riducendo i tempi di recupero e la probabilità di recidive”. Insomma, basta qualche piccolo accorgimento.

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