Lucia Borsellino ai pm: “Pressioni da Tutino e politici”

di Redazione

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Lucia Borsellino ai pm: “Pressioni da Tutino e politici”

| lunedì 20 Luglio 2015 - 13:08

Il 12 luglio 2014, un anno prima di dimettersi da assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino inviò una nota alla Procura di Palermo spiegando, scrivono i pm, “di avere subito pressioni da parte di personaggi politici, gli onorevoli Oddo e Di Giacinto (Nino Oddo e Giovanni Di Giacinto, entrambi del Megafono, la lista che fa capo al governatore Rosario Crocetta, ndr) affinché intervenisse sul neo direttore generale dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, per agevolare la nomina presso quell’azienda del Sampieri (Giacomo, ex commissario dell’ospedale palermitano Villa Sofia, revocato nel precedente marzo da questo incarico proprio da Lucia Borsellino, ndr) nella carica di direttore sanitario”.

La circostanza è riportata oggi dal quotidiano online LiveSicilia e dal Giornale di Sicilia, che ha anche raccolto la replica dei due deputati regionali, i quali negano ogni addebito. Sempre lo scorso anno, il 26 marzo, Borsellino era stata sentita come persona informata sui fatti dalla Procura del capoluogo siciliano che stava indagando su Matteo Tutino, il medico di Crocetta, diventato primario di Chirurgia estetica a Villa Sofia e arrestato tre settimane fa con l’accusa di truffa.

L’allora assessore disse all’aggiunto Leonardo Agueci e al pm Luca Battineri che considerava “irrituale” il comportamento di Tutino, che telefonava con frequenza alla segretaria di Borsellino: “A molte telefonate – disse ai magistrati – credo non abbia neanche risposto o abbia detto di essere indisponibile, perché le si chiedeva appunto cosa stesse succedendo in assessorato o se io stessi assumendo delle posizioni addirittura contrarie al governo”. Sempre quel 26 marzo, l’assessore definì “inquietanti” alcune notizie apprese dai magistrati.

Tra queste, la vicenda di un procedimento disciplinare nei confronti di Tutino avviato a Caltanissetta, dove il medico lavorava, e trasmesso a Palermo, dove fu chiamato dal commissario di Villa Sofia, Giacomo Sampieri. Il procedimento non arrivò mai a conclusione e secondo i pm fu Sampieri a tenere il fascicolo nel cassetto, dove fu trovato durante una perquisizione del Nas: il plico era ancora sigillato. Di quel fascicolo Borsellino non sapeva nulla: “Non ne sono stata mai posta formalmente a conoscenza”. Non solo: “Ho chiesto espressamente – riferì ai pm – a Sampieri di sapere se anche il dottore Tutino era stato destinatario di un avviso di garanzia (una prima informazione era stata notificata al medico nel dicembre 2013, ndr), mi ha detto di no”.

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