Rapine a Roma, sgominata una baby gang | La banda del “1998” operava a Testaccio

di Redazione

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Rapine a Roma, sgominata una baby gang | La banda del “1998” operava a Testaccio

| lunedì 27 Luglio 2015 - 10:59

Sgominata una baby gang nel quartiere Testaccio di Roma dai carabinieri. L’indagine si è svolta in parte sui social network: i militari hanno spulciato i profili Facebook degli adolescenti.

Tra le caratteristiche della banda, accusata di compiere rapine ai danni di ragazzi anche maggiorenni, il tatuaggio che ognuno dei componenti aveva con l’anno ‘1998’, quello di nascita di molti di loro.

I carabinieri della stazione Roma Aventino, indagando su 12 soggetti, hanno poi eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 4 di loro, di età tra i 15 e i 17 anni, che sono stati portati in comunità protette. A loro il Tribunale dei minori contesta i reati di rapina aggravata in concorso e porto abusivo di arma da taglio.

L’indagine è iniziata a maggio da una rapina a Testaccio, commessa dai 4 minori arrestati armati di coltello e tirapugni, ai danni di due ventenni universitari che avevano prelevato dal bancomat prima di tuffarsi nella movida dei locali tra via Galvani e via di Monte Testaccio. Grazie ad alcuni elementi forniti dalle vittime, i militari hanno potuto orientare l’attività investigativa verso un gruppo di minorenni, già noto per delle bravate e provenienti da famiglie problematiche, che si incontravano in una pizzeria della zona.

Il modus operandi della baby gang era finalizzato a una sorta di controllo del territorio, secondo gli investigatori. I rapinatori agivano a volto scoperto usando la violenza e sotto la minaccia di coltelli ed altri oggetti con cui poi malmenavano, anche brutalmente, le loro vittime, alcune delle quali, dopo essere state rapinate e nonostante non avessero reagito, venivano schiaffeggiate e intimidite. In più di un caso le vittime, spesso minorenni e residenti a Testaccio, non avessero voluto denunciare nel timore di ritorsioni. Quando i componenti della banda si sono accorti di essere sotto indagine hanno cancellato i loro profili su Facebook per spostarsi in altre zone di Roma a commettere reati, come l’Eur, il centro storico e Ponte Milvio.

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