Passi in avanti dell’Ue sull’immigrazione | Tusk: “In arrivo ondata più grande”

di Redazione

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Passi in avanti dell’Ue sull’immigrazione | Tusk: “In arrivo ondata più grande”

| giovedì 24 Settembre 2015 - 07:46

Passi avanti dell’Ue sull’immigrazione: hotspot attivi entro novembre, stop al caos alle frontiere esterne. Una notte importante per l’Italia, ha commentato così il premier Renzi gli accordi raggiunti al vertice straordinario dei paesi europei a Bruxelles. Dublino sarà superata a piccoli passi, aggiunge il premier. Tensioni intanto tra Croazia e Serbia alla frontiera.

“Obiettivo centrato. Abbiamo ottenuto quello che volevamo” ma “la piccola nota amara”, evidenzia il capo del Viminale Angelino Alfano è il “biennio di ritardo”. Presto sarà il secondo anniversario della strage di Lampedusa e da due anni l’Italia avverte che le rotte si sarebbero spostate, come di fatto è avvenuto.

Soddisfazione è stata espressa anche il presidente europeo Donald Tusk, secondo il quale “sugli hotspot abbiamo avuto una buona discussione. Saranno messi atto entro la fine di novembre, ed è molto importante che ora abbiamo raggiunto una data certa”. In questo modo, secondo il presidente Ue, si è messa fine “a questo gioco rischioso del biasimo reciproco” e per questo il vertice è stato un “momento simbolico”.

Anche perché “l’ondata più grande di profughi deve ancora arrivare”, dice Tusk ed “è chiaro a tutti che non possiamo continuare come prima” con “porte e finestre aperte”, e si pensa alla creazione di guardie di frontiera Ue.

Con l’ok al ricollocamento di 120mila profughi da Italia e Grecia, l’Ue si muove in direzione di una politica più solidale in tema di immigrazione, ma paga il prezzo di un voto a maggioranza qualificata, che avrà ripercussioni politiche, già al vertice dei leader di domani.

Non si è più proceduto all’unanimità, come si era fatto fino ad oggi su dossier così delicati, ma si è arrivati alla conta, rompendo, equilibri già difficili.

Tre Paesi del cosiddetto gruppo di Visegrad Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, con l’aggiunta della Romania hanno votato contro. La Finlandia si è astenuta.

Ma “la decisione è vincolante per tutti” e “nessuno può rifiutare il numero di rifugiati che gli sono stati assegnati”, come ha puntualizzato il primo vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans.

 

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