Riforme, ok di Palazzo Madama all’articolo 2| Deciso passo avanti verso il nuovo Senato

di Redazione

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Riforme, ok di Palazzo Madama all’articolo 2| Deciso passo avanti verso il nuovo Senato

| sabato 03 Ottobre 2015 - 09:18

Sabato di lavoro al Senato sulle Riforme dopo la turbolenta seduta di venerdì segnata anche da una bagarre scatenata da un gesto offensivo del senatore verdiniano Barani nei confronti della senatrice del Movimento 5 Stelle Barbara Lezzi.

Oggi si è ripartiti con il voto sull’emendamento Finocchiaro all’articolo 2 del ddl Boschi, che recepisce l’accordo di maggioranza con i Dem e che per questo è l’unico su cui il Governo ha espresso parere favorevole. L’Aula di Palazzo Madama lo ha approvato con 169 sì. Poi, il Senato ha approvato definitivamente l’articolo 2 del ddl Boschi, il cuore della riforma, che definisce la composizione del futuro Senato delle Autonomie. I sì sono stati 160, i no 86, 1 si è astenuto. L’Aula poi tornerà a riunirsi lunedì 5 ottobre alle 15 per proseguire con l’esame delle riforme costituzionali.

Ma con l’approvazione dell’articolo 2 un deciso passo avanti è stato fatto verso il nuovo Senato delle Autonomie. L’articolo 2 stabilisce che i Consigli regionali eleggeranno i futuri senatori tra i propri membri, e che “la durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti”. L’emendamento di Anna Finocchiaro aggiunge che l’elezione dei senatori da parte dei Consigli regionali deve avvenire “in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge” elettorale che dovrà essere successivamente varata. L’approvazione è stata salutata da un lungo applauso della maggioranza.

A sollevare ieri, invece, la questione tra Barani e Lezzi è stata Paola Taverna (M5s) che ha accusato Barani di aver fatto un gesto osceno verso la collega Lezzi: “Mi vergogno a rifarlo”, dice con voce alterata e, rivolta a Barani, urla “porco maiale”. Il presidente Grasso chiede allora spiegazioni a Barani, che però nega: “Se loro lo vogliono interpretare male….vogliono buttarla in rissa. Se è stato interpretato male io mi scuso”. Ma di fronte alla sollevazione di molte parlamentari e di molti parlamentari, anche di altre correnti politiche, il presidente Grasso è stato costretto a convocare per lunedì alle 13 il Consiglio di presidenza, che si occupa di questioni disciplinari. Poi ha aggiunto: “D’ora in poi, visto che l’escalation e arrivata al punto di minare la civile convivenza, il rigore sarà assoluto”.

 

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