Ballardini si fida del suo Palermo: “Juve, ce la giochiamo”

di Riccardo Bagarella

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Ballardini si fida del suo Palermo: “Juve, ce la giochiamo”

| sabato 28 Novembre 2015 - 13:25

Vigilia di Palermo – Juventus. Protagonista della consueta conferenza stampa pre-gara, il tecnico rosanero Davide Ballardini presenta la sfida contro i bianconeri. Sarà la sua prima partita al ‘Barbera’ da quando è tornato ad allenare la squadra siciliana.

“Sarà bello tornare allo stadio. Se l’emozione si farà sentire? Mi sono emozionato già il primo giorno che sono arrivato qui. Sono passate tre settimane e l’emozione c’e stata nei primi giorni. Adesso siamo già con la testa alla partita. Il pubblico? Sarà fondamentale. Giocare qui e avere il sostegno dei propri tifosi ti spinge ad andar forte nel verso giusto, quindi è importantissimo avere tante persone che ti sostengono”.

“L’altra volta in Champions il City non ci ha capito niente: quando la Juventus sta bene fisicamente è davvero difficile affrontarla, ha giocatori di grandissima qualità. Il Palermo deve semplicemente fare il Palermo, abbiamo dei giocatori forti in grado di competere anche contro i bianconeri”.

Un giudizio su Dybala? Non l’ho avuto, e mi spiace. Quello che so è che è un giocatore che ti fa innamorare del calcio, in più ha una faccia pulita. È certamente un giocatore da Juve, da grande squadra: anche questa è la forza dei bianconeri, quella di avere tanti giocatori di quello spessore umano”.

Come si ferma Dybala? È talmente bravo che è davvero difficile, ma abbiamo dei difensori capaci e dei centrocampisti bravi ad aiutarli: per me i grandi giocatori riesci a limitarli se come squadra riesci a limitargli lo spazio, le capacità. Quella con la Juve è una partita bellissima da giocare: cerchiamo di prepararci bene, le motivazioni sono altissime, cerchiamo di arrivare pronti”.

“Le impressioni dopo il match contro la Lazio? Buone. Ero curioso di vedere come sarebbe andata, poi allenandoli e avendoli tutti i giorni qui ci rendiamo conto di avere dei giocatori interessanti, giovani ma forti, che hanno una gran voglia di dimostrare le loro capacità. Poi sono sempre dei giovani, quindi magari ci sta che siano un po’ altalenanti, ma questa è la sensazione che abbiamo noi durante la settimana. Possono competere con la Juve”.

“Perché Rigoni non ha giocato titolare all’Olimpico? Deve crescere come condizione, il fatto che ha subito l’infortunio gli ha fatto perdere un po’ di gamba, di condizione da partita; poi è anche vero che quella la trovi giocando, ma per me Rigoni è un giocatore veramente capace, che se sta bene è davvero difficile tenerlo fuori. Hiljemark ha fatto bene, così come Chochev, poi speriamo di vedere presto anche Bolzoni. Morganella? È già avanti, speriamo che possa essere tra i disponibili per mercoledì (in Coppa Italia, ndr)”.

“Una cosa positiva vista con la Lazio e che vorrei rivedere? La voglia e l’atteggiamento confortano, il cercare di non subire e di fare sempre la partita: quando la palla l’avevano gli altri cercavamo di condizionarli, e quando l’avevamo noi di metterli in difficoltà attraverso il gioco. Poi si può sempre migliorare”.

Zamparini si aspetta un Palermo ‘alla Ballardini’? Penso che questa squadra possa essere competitiva contro tutti. Il presidente ha ragione, la squadra deve portare in campo le idee del proprio allenatore. Sarà fondamentale avere sempre l’atteggiamento giusto, essere molto bravi nelle due fasi con la disponibilità di tutti i suoi giocatori, che danno delle sensazioni ottime”.

Se già si vede la mia mano in questo Palermo? Non credo. A questi livelli si è tutti capaci, poi io porto il mio lavoro e le mie idee, un altro le sue. Non c’è un allenatore migliore dell’altro, né uno più vincente di un altro”.

Il gol sbagliato da Gilardino contro la Lazio? Si trova sempre lì, e questo è già molto importante. Lui sbaglia davvero raramente: speriamo che, per la legge dei grandi numeri, se gli capita un’altra palla così stavolta la metta dentro (ride, ndr)”.

Brugman meglio da regista o trequartista? Lui in quel ruolo (trequartista, ndr) riesce a dare qualità e quantità, ma può fare entrambi i ruoli. Faccio un esempio: io al Cagliari avevo Conti regista e Cossu trequartista; quando non c’era Conti, giocava Cossu davanti alla difesa”.

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