Giubileo, trasferta a Roma a spese degli agenti |La protesta del Movimento dei poliziotti

di Redazione

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Giubileo, trasferta a Roma a spese degli agenti |La protesta del Movimento dei poliziotti

| martedì 01 Dicembre 2015 - 15:15

Alla luce dei recenti attentati terroristici dell’Isis registratisi a Parigi lo scorso 13 novembre, in occasione del Giubileo della misericordia indetto da Papa Francesco, per garantire l’incolumità dei fedeli e dei cittadini, verranno rafforzate le misure di sicurezza.

Nel dettaglio saranno mille gli agenti di polizia pronti a trasferirsi nella capitale. Peccato però che queste centinaia di forze di sicurezza aggiuntive si ritrovino adesso in condizioni di assoluto disagio: fisico, psicologico ed economico. Chi dovrebbe garantire la sicurezza, infatti, non ha un alloggio, non possiede giubbotti antiproiettile adeguati, non ha la possibilità di utilizzare i buoni pasto e per muoversi dovrà usare i mezzi pubblici. Insomma, una trasferta beffa ai danni del poliziotto che per lavorare dovrà mettere mano al suo portafogli.

A denunciare le difficoltà vissute dagli agenti è il Movimento dei poliziotti democratici e riformisti che ha inviato una lettera al Ministero dell’Interno Dipartimento della pubblica sicurezza per chiedere chiarimenti sulle condizioni in cui dovranno lavorare i colleghi chiamati a Roma.

“Le forze di polizia sono in sofferenza per i numerosi tagli economici subiti dal 2008 ad oggi – spiega Antonino Alletto, segretario generale nazionale di MP -. Abbiamo appreso dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio della volontà del governo di investire delle risorse per invertire questo trend. Ma tutto ciò deve concretizzarsi con estrema rapidità. Non possiamo star zitti davanti a questa assoluta incapacità di gestire i nostri uomini all’interno di un evento tanto importante come il Giubileo. Circa 10.000 giubbotti antiproiettile – conclude il segretario generale nazionale di MP-aspettano il cosiddetto collaudo, questo è davvero un paradosso, non possiamo certamente chiedere a terroristi o criminali di attendere la verifica”.

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