“Panama Papers”, lo scandalo dei paradisi fiscali | L’Agenzia delle Entrate vuole i dati degli italiani

di Redazione

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“Panama Papers”, lo scandalo dei paradisi fiscali | L’Agenzia delle Entrate vuole i dati degli italiani

| lunedì 04 Aprile 2016 - 07:32

Ci sono i più grandi personaggi della scena sportiva, dello spettacolo e della politica. Da Messi a Platini passando per l’attore Jackie Chan, il re del Marocco Mohamed VI e quello dell’Arabia Saudita Salman. Ci sono davvero i più “grandi” nei documenti sui paradisi fiscali panamensi che l’Espresso ha pubblicato e che si apprestano a diventare il nuovo scandalo mondiale.

“Circa un migliaio di clienti provenienti dal nostro Paese – si legge nell’articolo – sono citati, a vario titolo, nei documenti che il settimanale ha consultato. Imprenditori, professionisti, volti noti dello spettacolo, ma anche moltissimi personaggi sconosciuti alle cronache sono approdati a Panama per mettere al sicuro il patrimonio di famiglia. Nei prossimi giorni, una volta completate le nostre verifiche, daremo conto di questi affari offshore”.

Tra i nomi eccellenti anche quello del padre del primo ministro britannico David Cameron, morto nel 2010, e dirigenti sportivi sudamericani già comparsi nello scandalo Fifa, come l’ex vicepresidente del calcio mondiale Eugenio Figueredo e suo figlio Hugo, oltre all’uruguaiano Juan Pedro Damiani, del comitato etico della Fifa.

Ancora una volta spicca il nome di Messi che viene collegato ad una società con sede a Panama denominata Mega Star Enterprises Inc. e creata nel 2012 – apparentemente per sottrarre capitali al fisco – da Mossack Fonseca.

Capitolo Platini. Secondo Le Monde, l’ex fantasista della Juve fece aprire una società offshore circa un anno dopo la sua elezione ai vertici del calcio europeo e chiese agli avvocati della Mossack Fonseca di amministrare la Balney Enterprises Corp., nata a Panama il 27 dicembre 2007.

Coinvolti nello scandalo anche parenti e persone vicine al presidente siriano Bashar Al Assad, il defunto Muammar Gheddafi, l’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, il presidente dell’Argentina Mauricio Macri e i parenti del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev.

I documenti analizzati da l’Espresso “confermano che lo studio Mossack Fonseca ha curato anche gli interessi del presidente di Alitalia. Nei primi mesi del 2007 sono stati siglati una serie di contratti che, tra l’altro, indicano Montezemolo come procuratore di Lenville. Il manager, a quell’epoca al vertice di Ferrari e presidente di Fiat, avrebbe ricevuto la delega per operare su un conto alla Bim Suisse, filiale elvetica dell’italiana Banca Intermobiliare. Raggiunto da l’Espresso, Montezemolo non ha risposto alle richieste di chiarimenti”.

Proprio in queste ore sarebbe in corso l’elaborazione delle strategie e l’attivazione dei contatti internazionali per ottenere la documentazione dei contribuenti italiani coinvolti e attivare poi rapidamente le relative indagini.

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