Il Papa ai Vescovi: “Bruciate ambizioni di carriera” | “In Italia cambio d’epoca, molti senza riferimenti”

di Redazione

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Il Papa ai Vescovi: “Bruciate ambizioni di carriera” | “In Italia cambio d’epoca, molti senza riferimenti”

| lunedì 16 Maggio 2016 - 17:28

“Il contesto culturale è molto diverso da quello in cui i preti hanno mosso i primi passi. Anche in Italia tante tradizioni, abitudini e visioni della vita sono state intaccate da un profondo cambiamento d’epoca”. Sono le parole di Papa Francesco aprendo i lavori all’assemblea della Cei.

“Nel nostro ministero, quante persone incontriamo che sono nell’affanno per la mancanza di riferimenti a cui guardare!”, ha proseguito il Pontefice.

Parlando ai vescovi italiani riuniti in assemblea per discutere del rinnovamento del clero, il Papa dà un’indicazione ancora più precisa su come gestire le strutture e i beni economici ecclesiali: “In una visione evangelica – dice – evitate di appesantirvi in una pastorale di conservazione, che ostacola l’apertura alla perenne novità dello Spirito. Mantenete soltanto ciò che può servire per l’esperienza di fede e di carità del popolo di Dio”.

Poi si è soffermato sullo stile di vita dei prelati. “La vita del presbitero diventa eloquente perché diversa, alternativa. Egli è uno che si è avvicinato al fuoco e ha lasciato che le fiamme bruciassero le sue ambizioni di carriera e potere. Ha fatto un rogo anche della tentazione di interpretarsi come un devoto che si rifugia in un intimismo religioso che di spirituale ha ben poco”, ha aggiunto il Papa.

“Nella vostra riflessione sul rinnovamento del clero – ha proseguito -rientra anche il capitolo che riguarda la gestione delle strutture e dei beni. In una visione evangelica, evitate di appesantirvi in una pastorale di conservazione, che ostacola l’apertura alla perenne novità dello Spirito. Mantenete soltanto ciò che può servire per l`esperienza di fede e di carità del popolo di Dio”.

Il sacerdote, ha quindi sottolineato Bergoglio, “non cerca assicurazioni terrene o titoli onorifici, che portano a confidare nell’uomo; nel ministero per sé non domanda nulla che vada oltre il reale bisogno, né è preoccupato di legare a sé le persone che gli sono affidate”.

 

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