Direzione Pd, Renzi offre soluzione su Italicum |Cuperlo: “Senza accordo, no al referendum”

di Redazione

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Direzione Pd, Renzi offre soluzione su Italicum |Cuperlo: “Senza accordo, no al referendum”

| lunedì 10 Ottobre 2016 - 18:15

Direzione del Pd infuocata quella di oggi. Tanti i temi spinosi, tra i quali spicca la riforma costituzionale e la legge elettorale con forti spaccature all’interno del partito.

“Questa è la direzione numero 31 dal gennaio 2014: è stata riunita in tutti i passaggi chiave. Abbiamo scelto la democrazia interna e non i caminetti dei big o presunti tale”, lo ha detto Matteo Renzi alla direzione Pd.

“Lo avevamo promesso nelle primarie – aggiunge – e l’impegno congressuale vale più dei mal di pancia dei leader quindi parliamo qui”.

“Oggi in Italia ci sono diritti in più, ma anche tasse in meno – ha detto ancora Renzi -. L’ultima volta che a livello nazionale si è aumentata la pressione fiscale è stata ottobre 2013 quando si è fatta aumentare l’aliquota Iva, c’era il governo precedente. Da quel momento niente più tasse aumentate in Italia”.

Poi un accenno allEuropa: “Battiamo i pugni non per un trafiletto sui giornali ma per cambiare la direzione di marcia in Ue. Lo abbiamo fatto ma non quanto avremmo voluto per la debolezza strutturale dei nostri compagni di viaggio socialisti che lo hanno fatto a giorni alterni”.

“Domani decreto su ricostruzione post sisma” ha annunciato poi.

“Provo a offrire una soluzione, nel rispetto di tutti – ha detto Matteo Renzi alla direzione Pd. Io ho il compito politico di affrontare il tema del cosiddetto combinato disposto tra riforma costituzionale e legge elettorale. Essendo così importante la riforma costituzionale mio compito è cercare ulteriormente le ragioni di un punto di accordo. Se ognuno immagina di usare la legge elettorale come alibi, lo smontiamo, per non perdere l’occasione della riforma costituzionale”.

Renzi tenta di aprire alla minoranza proponendo “una delegazione formata dal vicesegretario del Pd come coordinatore, i capigruppo, il presidente, più un esponente della minoranza: siamo totalmente disponibili a lavorare, chiedo solo che la delegazione senta tutti gli altri partiti, anche i 5 stelle: siamo per utilizzare queste settimane e mesi per togliere tutti gli alibi”.

Subito dopo è toccato a Gianni Cuperlo salire sul palco e ha cercato di gettare acqua sul fuoco, richiamando all’unità del Pd. L’esponente della minoranza Pd ha parlato di ‘ricostruzione’ del centro sinistra al governo che passa attraverso il dialogo. Poi avverte: “Se un accordo vero sulla legge elettorale non ci dovesse essere, il 4 dicembre non posso votare la riforma che ho votato 3 volte in Parlamento ma Matteo ti dico ‘stai sereno’ perché che se sarà così, un minuto dopo, comunicherò le dimissioni alla presidente della Camera”.

Alla fine della giornata, la direzione del Pd vota la relazione di Renzi, la minoranza decide di non votarla.

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