Dario Fo, uomo di teatro a tutto tondo |Da ‘Mistero Buffo’ al suo anticlericalismo

di Redazione

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Dario Fo, uomo di teatro a tutto tondo |Da ‘Mistero Buffo’ al suo anticlericalismo

| giovedì 13 Ottobre 2016 - 09:42

Dario Fo era nato a Sangiano, in provincia di Varese, il 24 marzo 1926. È stato un drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore,pittore, scenografo e attivista italiano. Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997, dopo esser stato già candidato nel 1975).

È famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per l’impegno politico di sinistra. Con la moglie Franca Rame fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante.

Dal 1950 Fo cominciò a lavorare per la RAI come attore e autore di testi satirici e nel 1952 lancia la serie di suoi monologhi radiofonici intitolata ‘Poer nano’.

A Roma Fo, dal 1955 al 1958, lavorò come soggettista per il cinema. Nel 1956 Fo scrisse e interpretò, insieme aFranco Parenti, un varietà per la radio intitolato ‘Non si vive di solo pane’; nel 1962 Fo e la moglie, che nel frattempo avevano fondato la Compagnia Dario Fo-Franca Rame, prepararono una serie di brevi pezzi per il varietà televisivo ‘Canzonissima’.

I due, a causa della censura, abbandonarono la televisione in favore del teatro. Fo recitava in luoghi alternativi quali piazze, case del popolo, fabbriche: posti dove poteva trovare un pubblico diverso da quello tipico dei teatri, un pubblico che era composto soprattutto dalle classi subalterne.

Nel 1968 insieme a Franca Rame, Massimo de Vita, Vittorio Franceschi e Nanni Ricordi fonda il gruppo teatrale ‘Nuova Scena’, con l’obiettivo di ritornare alle origini popolari del teatro ed alla sua valenza sociale. Il 1º ottobre 1969, a La Spezia, Fo portò per la prima volta in scena, con grande successo, ‘Mistero buffo’; egli, unico attore in scena, recitava una fantasiosa rielaborazione di testi antichi in grammelot, traendone una satira divertente e pungente al tempo stesso.

Nel 1970 l’opera ‘Morte accidentale di un anarchico’, che segna il ritorno di Fo alla farsa ed all’impegno politico.

Nel 1973 la casa editrice Bertani pubblicò ‘Mistero Buffo’ (opera che suscitò grande polemica con il mondo della chiesa) e nel 1974 l’Einaudi pubblicò parte delle commedie di Fo. Pochi anni dopo Fo, insieme alla moglie Franca Rame, tornò in televisione con un programma chiamato ‘Il teatro di Dario Fo’.

Il 18 novembre 1978, al Teatro Ponchielli di Cremona, debuttò Histoire du soldat di Igor Stravinskij, con la direzione di Claudio Abbado e la regia di Dario Fo. Successivamente, lo stesso spettacolo fu replicato nel Palasport Lino Oldrini di Masnago, a Paderno Dugnano, Cassano d’Adda, Cinisello Balsamo, Mantova ed al PalaPianella di Cucciago e nel 1979 a Novate Milanese, Lodi, Monza, Teatro Coccia di Novara, Urbino, Teatro Tendastrisce di Roma, Teatro Carlo Goldoni (Livorno), Teatro Manzoni (Pistoia), Teatro Moderno di Grosseto, Teatro Verdi (Pisa), Palasport Villa Romiti di Forlì, Teatro Lirico di Milano e Bergamo.

Il 2 dicembre 1980, al Theâtre de l’Est parisien di Parigi, debuttò Histoire du tigre et autres histoires. Il 14 marzo 1987, al Muziektheater di Amsterdam, si tenne la prima del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini con regia, scenografia e costumi di Dario Fo. Fu anche regista di altre opere di Rossini, come L’Italiana in Algeri (al Rossini Opera Festival di Pesaro nel 1994) e Il viaggio a Reims.

Altra caratteristica di Dario Fo è stato l’anticlericalismo. Entrambi gli elementi si ritrovano nella commedia Il papa e la strega. Fo la scrisse durante l’estate 1989, quando (fuori e dentro le aule del Parlamento italiano) ferveva il dibattito sulla lotta alla droga e sulla necessità o meno di una riforma della legge n. 685 del 22 dicembre 1975 in senso maggiormente repressivo.

Sempre nel 1989, la sua satira del servilismo ha un tassello in più nella curiosa partecipazione allo sceneggiato TV ‘I promessi sposi’ di Salvatore Nocita, dove Fo interpreta a suo modo il dottor Azzecca-garbugli. Anche qui spicca il carattere di Fo: gli attori, fra molte polemiche, recitano tutti in inglese (compreso Alberto Sordi, nella parte di don Abbondio): l’unico a rifiutarsi è lo stesso Fo, che per questo conserverà il ruolo nell’edizione italiana, mentre verrà sostituito da John Karlsen in quella internazionale.

Il 1992 fu l’anno della celebrazione dei cinque secoli dalla scoperta dell’America. Fo raccontò l’evento alla sua maniera in Johan Padan a la descoverta de le Americhe.

Il 9 ottobre 1997 Fo ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura. Ecco la motivazione: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”

Negli ultimi tempi, la produzione di Fo ha continuato a seguire le due strade parallele della commedia farsesca e del monologo costruito sul modello archetipico di ‘Mistero buffo’.

Il 18 marzo 1998 Raidue trasmette la registrazione dello spettacolo ‘Marino libero! Marino Innocente!’ dedicato alle vicende processuali scaturite dall’Omicidio Calabresi.

 Nel 1999 Dario Fo è stato insignito della laurea honoris causa dall’Università di Wolverhampton (Inghilterra centrale), insieme a Franca Rame. Con il secondo governo Berlusconi torna alla produzione d’impegno civile e politico, allestendo le opere satiriche proprio su Silvio Berlusconi, da ‘Ubu rois’, ‘Ubu bas’ a ‘L’Anomalo Bicefalo’ (scritta insieme alla moglie): in quest’ultima commedia, incentrata sulle vicende giudiziarie, politiche, economiche di Berlusconi, Fo impersona il premier che, persa la memoria in seguito ad un incidente, riesce a riacquistarla confessando la verità sulle proprie vicende.

Nel 2005 Fo è stato insignito della laurea honoris causa alla Sorbona di Parigi, mentre l’anno successivo la stessa onorificenza gli è stata assegnata dalla Sapienza di Roma.

Il 16 novembre 2007 Fo presenta a Milano il film cospirazionista di Giulietto Chiesa Zero – Inchiesta sull’11 settembre, su presunti retroscena degli attentati dell’11 settembre 2001, film nel quale egli partecipa come personaggio e voce narrante. Nel 2008 ha collaborato con il cantautore pavese Silvio Negroni, scrivendo il brano La verzine e o Piccirillo.

Nel 2010 recita in una canzone del cantautore Luca Bussoletti. Tra dicembre 2011 e marzo 2012 con la moglie ha riportato in scena Mistero buffo in una serie di spettacoli nel nord Italia.

Nel 2014 pubblica il suo primo romanzo, ‘La figlia del Papa’, ispirato alla figura di Lucrezia Borgia; nel 2015 pubblica ‘Un uomo bruciato vivo’, scritto assieme a Florina Cazacu, figlia di Ion, un operaio rumeno bruciato vivo nel 2000 dal datore di lavoro, per aver chiesto di essere messo in regola. Sempre del 2015 è il secondo romanzo, di nuovo a sfondo storico, ‘C’è un re pazzo in Danimarca’, sulla storia di Cristiano VII di Danimarca.

Il 13 ottobre del 2016 è morto a Milano dopo 12 giorni di ricovero in ospedale.

Dario Fo viene ricordato per il suo anticonformismo, anticlericalismo e, più in generale, l’esercizio di una forte critica rivolta, attraverso lo strumento della satira, alle istituzioni (politiche, sociali, ecclesiastiche) e alla morale comune.

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