Milano, Bracco condannata a 2 anni di carcere | per frode fiscale e appropriazione indebita

di Redazione

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Milano, Bracco condannata a 2 anni di carcere | per frode fiscale e appropriazione indebita

| mercoledì 19 Ottobre 2016 - 16:20

Per Diana Bracco, ex vicepresidente di Confindustria ed ex presidente di Expo 2015 spa, nonché presidente dell’omonimo gruppo, è arrivata una condanna a due anni di reclusione per frode fiscale e appropriazione indebita. L’industriale, che avrebbe commesso i reati in qualità di presidente del Cda della Bracco spa, avrebbe realizzato una frode fiscale da oltre un milione di euro.

Il pm di Milano aveva chiesto per l’industriale una condanna a un anno e tre mesi, mentre il giudice della seconda sezione penale l’ha condannata a 2 anni riconoscendole le attenuanti, la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna. Comminate, invece, le pene accessorie, come l’interdizione dai pubblici uffici, per un anno e 6 mesi.

Secondo l’accusa avrebbe abbattuto l’imponibile attraverso fatture per spese personali, come la manutenzione di una barca o di case in celebri località turistiche, fatte confluire sui bilanci delle società del gruppo Bracco. Il Tribunale con la sentenza ha dichiarato anche la prescrizione per i fatti “dell’annualità 2008”, così come per le fatture emesse dall’aprile 2008.

Il giudice, tra l’altro, ha condannato anche a un anno e 6 mesi (il pm aveva chiesto 9 mesi) Marco Isidoro Pollastri e Simona Adele Calcinaghi, titolari dello studio di progettazione Archilabo di Monza e architetti di fiducia dell’industriale. Anche a loro sono state riconosciute le attenuanti generiche, la sospensione condizionale e la non menzione.

Il presidente del Cda della Bracco Real Estate Srl, Pietro Mascherpa, invece, aveva già patteggiato davanti al gup una multa da 45mila euro. Sarebbero stati indicati “nelle dichiarazioni dei redditi e Iva delle società Bracco Spa, Bracco Imaging Spa, Bracco Real Estate Srl, Spin Spa e Ceber Srl”, relative agli anni tra il 2008 e il 2013, “elementi passivi fittizi per complessivi euro 3.064.435 con un’imposta evasa complessiva ai fini Ires e Iva di euro 1.042.114,70”.

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