Dimezzamento degli stipendi, nulla di fatto | Il ddl torna in commissione, Grillo protesta

di Redazione

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Dimezzamento degli stipendi, nulla di fatto | Il ddl torna in commissione, Grillo protesta

| martedì 25 Ottobre 2016 - 15:21

Il ddl sul trattamento economico e previdenziale dei membri del Parlamento torna in commissione alla Camera. L’Assemblea di Montecitorio l’ha stabilito esprimendo 109 voti di differenza su tutte le altre forze politiche che avevano espresso parere contrario, tranne i deputati di Conservatori e riformisti che si sono astenuti.

Quando il capogruppo Pd Ettore Rosato ha invitato Beppe Grillo a recarsi al Campidoglio, non solo in Aula di Montecitorio ma “anche qui vicino, a controllare le auto blu”, dagli scranni M5S si sono levate le proteste mentre Grillo, dal loggione, applaude e urla sarcastico: “Bravo, bravo!“. Poi davanti ai giornalisti aggiunge: “Renzi e il PD hanno votato per affossare la nostra proposta di dimezzamento. Gli stipendi dei parlamentari italiani rimangono quelli più alti d’Europa. Il PD così tradisce la carta Costituzionale”.

“Quella di oggi è la dimostrazione plastica di quello che sono questi politici: sono indignato! Spero che a dicembre metteremo fine a questo disgusto”, ha detto il deputato M5s Alessandro Di Battista in piazza a Montecitorio. “Siamo Davide contro Golia ma non molleremo di un centimetro! Viva la Repubblica viva la sovranità popolare“, ha aggiunto Battista agli attivisti M5S.

Polemico anche Di Maio: “Ci aspettavamo un emendamento del governo sulla retribuzione in base alle presenze e alle assenze, invece c’è stato un rinvio in Commissione con argomenti da arrampicatori di specchi. Renzi in televisione propone emendamenti, poi in Parlamento è latitante”.

“Renzi dica ai suoi di votare dimezzamento oppure dica che nel 2013 mentiva e non vuol toccare gli stipendi parlamentari. #renzinonnasconderti“. Queste le dichiarazioni di Beppe Grillo prima del suo arrivo a Montecitorio.

Grillo aveva spiegato che “questo è un atto di buona volontà di cui anche la chiesa è contenta. Pensate il Papa come ne sarebbe contento”. “Chiediamo al premier Renzi – aveva aggiunto Luigi Di Maio – di presentarsi in aula e di dare ai suoi indicazione di voto favorevole”.

L’alternativa, per il grillino Di Maio, è “dire chiaramente agli italiani che, diversamente da quanto affermava nel 2013, non vuole toccare gli stipendi dei parlamentari. La nostra proposta è semplice, funziona ed è collaudata: noi la attuiamo già da tre anni”.

La votazione. Di Maio aveva annunciato che “a partire dalle 15 la votazione sulla legge per dimezzare gli stipendi dei parlamentari sarà trasmessa in diretta streaming sul blog e sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo sarà presente sul loggione della Camera per assistere al voto”.

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