Perché Van Gogh si tagliò un orecchio?

di Redazione

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Perché Van Gogh si tagliò un orecchio?

| martedì 01 Novembre 2016 - 10:22

Per decenni si è creduto che il pittore Vincent Van Gogh si fosse tagliato l’orecchio dopo una lite con l’amico convivente, Paul Gauguin. Recentemente una studiosa tedesca si era spinta a dire che fu proprio Gauguin a tagliarglielo, in presa ai fumi dell’assezio.

Adesso però arriva una nuova lettura di questo tassello della vita dell’artista su cui gli studiosi ancora non sembrano avere un parere univoco. Pare infatti che a gettare Van Gogh nella disperazione fu la notizia che l’amatissimo fratello Theo era prossimo alle nozze.

Nel dicembre del 1888 Van Gogh viveva ad Arles, in Provenza, dove dipingeva i paesaggi assolati del Sud. Conviveva con Gauguin, anche lui squattrinato e senza alcun successo. Van Gosh non aveva venduto ancora nessuna delle sue opere e si sosteneva grazie ai soldi che gli mandava il fratello.

Secondo una nuova ricerca apparsa sul Guardian, “Studio of the South: Van Gogh in Provence”, di Martin Bailey, Van Gogh apprese la notizia delle imminenti nozze di Theo attraverso una lettera del fratello proprio quella fatidica domenica del 23 dicembre del 1888. Bailey sostiene che Van Gogh aveva capito che il fratello, con moglie e figli, non avrebbe potuto più mantenerlo: da qui il gesto disperato di tagliarsi l’orecchio.

Subito dopo, pur mutilato e perdendo sangue copiosamente, avvolse il pezzo di orecchio nella carta e si recò al suo bordello preferito, per dare il pacchetto a una giovane che conosceva: la poveretta non resse e svenne, dopo aver visto cosa celava.

Secondo un altro recente studio di Bernadette Murphy, la giovane non era una prostituta, ma la figlia di un contadino che vi lavorava come servetta. Murphy ha anche trovato un disegno realizzato da un medico subito dopo l’incidente dal quale sembra di capire che il pittore non si tagliò solo un pezzetto del lobo, ma l’intero orecchio.

Il pittore venne trovato il giorno dopo, vigilia di Natale, da Gauguin tornato a casa al mattino (la sera prima avevano avuto un litigio, a quanto pare prima dell’automutilazione): c’era la polizia e lui era svenuto e in un letto di sangue. Van Gogh fu dimesso il 7 gennaio. Diciannove mesi più tardi si suicido con un colpo di pistola.

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