Israele brucia, oltre 60mila evacuati ad Haifa | Netanyahu: “Se c’è dolo, allora è terrorismo”

di Redazione

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Israele brucia, oltre 60mila evacuati ad Haifa | Netanyahu: “Se c’è dolo, allora è terrorismo”

| giovedì 24 Novembre 2016 - 19:24

È emergenza incendi ad Haifa, città nel nord di Israele, per una serie di incendi scoppiati tre giorni fa in diversi quartieri della città. Secondo la polizia, parte dei roghi diffusisi a causa del clima secco e delle forti raffiche di vento, è di natura dolosa. “Se si proverà che i roghi sono dolosi, vanno considerati come atti di terrorismo”, ha detto il premier Benjamin Netanyahu.

“Ogni incendio doloso o anche chi incita a fare incendi è un atto di terrorismo e così sarà considerato. Ci sono incendi da negligenza e altri per volontà”. “Questi ultimi stanno ora crescendo. Fronteggiamo un terrorismo dei piromani – prosegue – Chi cerca di bruciare la terra di Israele sarà punito con la massima durezza“.

“Siamo al lavoro 24 ore su 24 – ha detto il premier – per spegnere le fiamme e salvare vite umane e fino ad ora ci siamo riusciti. Di aerei antincendio ne abbiamo fatti venire già 10 dall’estero e altri ne verranno entro mezzanotte“. Il premier ha ricordato che Grecia, Croazia, Turchia, Cipro e Italia hanno inviato aerei.

Dalla Russia questa notte giungeranno due “velivoli giganteschi“, così come arriverà entro 24 ore dagli Usa il Supertanker 747. “La situazione dal punto di vista meteo sarà critica ancora fino a martedì. Dobbiamo avere capacità operativa fino a quel giorno e dove c’è pericolo di vita sgomberiamo la popolazione“.

Le persone sfollate saranno ospitate in albergo e in altri luoghi. “Un disastro nazionale ha colpito Haifa”, ha detto alla Radio Militare il sindaco della città Yona Yahav. “Non siamo in grado di dire quanta gente è coinvolta visto che molti dei residenti dell’area del Carmel (la zona di Haifa e dintorni, ndr) sono al lavoro e non a casa. Stiamo chiedendo a quelli che sono ancora a casa di lasciarla”, ha aggiunto.

“Ci sono alcuni casi di dolo – ha detto il capo della polizia israeliana Roni Alsheich – e molti che non lo sono. È probabile che in certi casi di dolo ci sia un movente nazionalistico”. Alsheich ha aggiunto anche che ci sono stati degli arresti. Nelle indagini è sceso in campo lo Shin Bet (il servizio sicurezza interno).

Foto da Twitter.

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