Renzi: “Con il Si, sarà un’Italia più semplice”| Berlusconi: “É una riforma anti-democratica”

di Redazione

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Renzi: “Con il Si, sarà un’Italia più semplice”| Berlusconi: “É una riforma anti-democratica”

| domenica 27 Novembre 2016 - 16:06

Una botta e risposta a distanza tra Renzi e Berlusconi accende il confronto elettorale in vista del referendum costituzionale nella giornata di domenica 27 novembre. Nel frattempo a Roma il corteo “‘C’è chi dice No” è passato davanti l’edificio della Banca d’Italia, lanciando uova e esponendo uno striscione che riporta la scritta: “No al decreto Salva banche. Cacciamo il governo Renzi e Boschi”.

Il presidente del Consiglio interviene da Torino e poi negli studi di Domenica Live per difendere la riforma: “Non è vero che la riforma costituzionale è un pasticcio: siamo noi che stiamo rimediando a un pasticcio, con una riforma che rende il nostro Paese più semplice. Se vince il No questo Paese ha la stessa Costituzione di oggi, che cioè non funziona. Quello che è importante è che i cittadini votino sul Sì o sul No al quesito: siete voi che dovete scongiurare il governo tecnico. Dal punto di vista costituzionale l’alternativa è tra il Sì e il Mai”.

Renzi (che ha annunciato sostegno per l’emergenza maltempo in Piemonte) respinge inoltre la critica per cui i senatori saranno eletti: “L’elezione di un senatore sarà disciplinata da legge ordinaria che non si può fare finchè non passa la riforma. Il 5 dicembre l’Italia tutta insieme dovrà andare avanti. É evidente che non possiamo avere un paese fermo a vivacchiare: non posso diventare come gli altri. Ma se la Costituzione resta così comunque si deve andare avanti insieme”.

Ben diversa la posizione di Silvio Berlusconi, che sempre dagli studi Mediaset lancia una nuova offensiva sul referendum: “Si tratta di una riforma su misura per Renzi, che così concentrerà su di se tutti i poteri. Con il No non è vero che le cose resteranno come stanno, perché si aprirà la possibilità di una nuova legge elettorale, fondata sul proporzionale, con un limite per i piccoli partiti per non avere una frammentazione eccessiva. E subito dopo l’approvazione di questa legge elettorale si potrà andare al voto”.

“Con la riforma – aggiunge Berlusconi – anche se il centrodestra vincesse le elezioni, avremmo un Senato con il 60% dei suoi componenti del Pd. Hanno messo in giro la favola che ci sarebbero delle difficoltà con i mercati e le cancellerie straniere. Niente di tutto questo. Il Senato ha dei poteri enormi; è una riforma inaccettabile, insostenibile, assurda. É stato necessario molto tempo per riprendermi dall’intervento chirurgico, ma ora  sono ancora in campo e per responsabilità per il Paese che amo”.

Berlusconi ha invece rimandato a dopo il voto del 4 dicembre qualsiasi valutazione su una sua nuova candidatura da leader del centrodestra, così come affermato all’uscita del San Raffael (dopo un controllo clinico): “Ho detto che bisogna aspettare ancora un po’ e poi lo deciderò”.

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