Europol mette in guardia l’Europa sul terrorismo | “L’Isis è pronta a colpire, soprattutto la Francia”

di Redazione

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Europol mette in guardia l’Europa sul terrorismo | “L’Isis è pronta a colpire, soprattutto la Francia”

| venerdì 02 Dicembre 2016 - 10:27

L’Europol ha lanciato un nuovo allarme terrorismo per tutti gli Stati che partecipano alla coalizione anti-Isis. Secondo il rapporto “Cambiamenti nel modus operandi rivisitato dell’Isis” pubblicato oggi dall’European counter terrorism centre (Ectc) di Europol, lo Stato islamico “ha già adottato nuove tattiche per attaccare l’Occidente“.

“Se l’Isis sarà sconfitto o seriamente indebolito in Siria e Iraq”, questo potrebbe tradursi nel ritorno di “un numero maggiore di foreign fighters e delle loro famiglie verso l’Ue o altre zone di conflitto, come la Libia, e quelli che riusciranno a entrare in Europa rappresenteranno un potenziale rischio per la sicurezza“, spiega Europol.

Senza contare che “attacchi potrebbero essere condotti per ‘compromettere’ i rifugiati siriani e provocare una modifica delle politiche dei Paesi Ue nei loro confronti”. Secondo il documento, le minacce per l’Europa vanno dai network terroristici ai lupi solitari, da attacchi diretti dall’Isis ad attacchi ispirati dal gruppo, dall’uso di esplosivi e fucili automatici al ricorso ad armi affilate e veicoli, da attacchi preparati meticolosamente ad attacchi improvvisati.

Europol ritiene che la Francia sia tra i Paesi più a rischio di “aggressione da parte dell’Is”, ma nella lista ci sono anche Belgio, Germania, Olanda e Regno Unito. “Il rapporto di oggi dimostra che la minaccia è ancora alta“, ha commentato il direttore di Europol Rob Wainwright.

È auspicabile “una migliore e accresciuta cooperazione” nello scambio di dati tra i servizi di intelligence europei per “ridurre la minaccia posta dall’Is”. “Dobbiamo essere vigili – ha fatto eco il coordinatore antiterrorismo dell’Ue, Gilles de Kerchove – dal momento che la minaccia posta dallo Stato islamico e dal ritorno dei foreign fighters continuerà probabilmente per i prossimi anni. Questa gente è addestrata all’uso di esplosivi e armi da fuoco e sono stati indottrinati con l’ideologia jihadista. Una risposta efficace richiede un approccio globale ed un impegno di lungo periodo”.

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