Morti sospette a Saronno, intercettazioni choc | “Troviamo un vecchio inerme e proviamo il taser”

di Redazione

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Morti sospette a Saronno, intercettazioni choc | “Troviamo un vecchio inerme e proviamo il taser”

| sabato 03 Dicembre 2016 - 12:41

Non si fermano le indagini sulle morti sospette nell’ospedale di Saronno: oggi nuovi interrogatori dalla della Procura di Busto Arsizio, a carico di alcuni dei quindici indagati (una posizione potrebbe essere stralciata), mentre i due arrestati Laura Tatoni, 40 anni, infermiera e Leonardo Cazzaniga, 60 anni, medico del pronto soccorso sono stati sentiti nella giornata di ieri.

Al momento sono oltre 80 le cartelle cliniche prese in esame, 30 quelle sospette, mentre 4 sono i casi accertati di morte provocata volontariamente di cui Cazzaniga è accusato (che nella giornata di ieri ha respinto le accuse e affermato di aver semplicemente sospeso l’accanimento terapeutico).

Gli altri indagati sono 11 medici e dirigenti della struttura ospedaliera: l’accusa a loro carico è quella di aver taciuto eventuali casi di cui potrebbero essere giunti a conoscenza. Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche una cugina dell’infermiera e un carabiniere.

Intanto Nicola Scoppetta, il primario del pronto soccorso di Saronno, indagato per omessa denuncia e favoreggiamento relativi alle sospette morti in corsia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il medico non si è presentato legittimamente in caserma a Saronno dove era stato convocato.

Ieri la trasmissione di Rete4, Quarto Grado, ha mandato in onda alcune delle intercettazioni choc tra Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga. Nella prima, la donna propone di usare un taser su un anziano inerme ed è dalla risposta del primario che emerge chiaramente la loro responsabilità nell’omicidio del marito della Taroni.

Nella seconda, i due escogitano un piano per uccidere la zia (e probabilmente anche i nonni) della donna somministrando insieme diversi farmaci.

Nella terza, parlano di far ingerire farmaci antipsicotici per stordire il nonno della donna e provocarne la morte.

Intercettazioni inequivocabili che confermano quanto sostenuto dall’accusa fin dal primo momento dell’arresto.

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