Il Governo ottiene la fiducia anche in Senato | 169 voti a favore, 99 contrari, nessun astenuto

di Redazione

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Il Governo ottiene la fiducia anche in Senato | 169 voti a favore, 99 contrari, nessun astenuto

| mercoledì 14 Dicembre 2016 - 08:41

ULTIMAORA: Il Senato ha votato la fiducia al Governo Gentiloni: 169 voti a favore, 99 contrari, nessun astenuto. Praticamente vuoti i banchi dell’opposizione. Verdini e il gruppo Ala hanno scelto l’astensione.

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Dopo aver incassato la prima fiducia alla Camera, con 368 sì e 105 no, il governo Gentiloni passa al vaglio del Senato. Se da un lato M5S e Lega hanno già dichiarato di non voler partecipare al voto, Sc-Ala attende un segnale dal premier. In Senato i numeri sono più stretti e quando il premier presenterà anche a Palazzo Madama il suo “governo di responsabilità” dovrà far presa sui verdiniani che alla Camera avevano voltato le spalle alla nuova esperienza di governo.

“Voi – ha detto Gentiloni nella sua replica a Palazzo Madama – sapete che io ho condiviso pienamente la riforma costituzionale che è stata approvata ripetutamente in quest’aula, ma sapete altrettanto bene che i cittadini italiani hanno deciso, il popolo ha deciso con un referendum dal risultato netto. Quindi potrei dire che la fiducia che chiedo a nome del governo al Senato è una fiducia un po’ particolare: chiedo la vostra fiducia ed esprimo la mia fiducia nei confronti del Senato e delle sue prerogative“.

Non siamo innamorati della continuità abbiamo anzi rivolto una proposta all’insieme delle forze parlamentari per individuare una convergenza più larga – ha aggiunto il premier – C’è stata una indisponibilità: non un amore della continuità ma la presa d’atto di questa situazione ha spinto le forze che hanno sostenuto questa maggioranza a dar vita a questo governo, per responsabilità”.

Non è un governo di inizio legislatura “ma innanzitutto deve completare la eccezionale opera di riforma, innovazione, modernizzazione di questi ultimi anni“. “Sul fatto che ci sia una mole di innovazione portata avanti credo non ci sia alcun dubbio: ci viene riconosciuto dai cittadini italiani e in sede internazionale. Sarebbe assurdo che un governo che molti critici accusano di eccesso di continuità, immaginare che completare le riforme avviate non sia il suo compito principale”, ha detto Gentiloni.

Il premier ha concluso sottolineando la necessità di una riforma della legge elettorale “a prescindere da quanto durerà la legislatura” e citando Carlo Azeglio Ciampi: “Ribadisco la mia intenzione “per quanto durerà questa delicata transisione” di “servire con umiltà il Paese”.

Intanto a Gentiloni arrivano le congratulazioni di Obama, che loda l’impegno su crescita e lavoro. In una nota diffusa dalla Casa Bianca e firmata da Ned Price, portavoce del National Security Council, si afferma: “L’Italia è uno dei nostri alleati più stretti e più forti ed è un partner indispensabile nella promozione di ideali democratici e nella promozione della cooperazione internazionale in una vasta gamma di priorità globali condivise”.

Obama “dà il benvenuto all’impegno” di Gentiloni augurandogli di “migliorare l’economia italiana e di creare posti di lavoro“. Il 44esimo presidente americano “è impaziente di lavorare insieme per avanzare obiettivi comuni inclusi la promozione di una crescita economica sostenibile ed inclusiva e il potenziamento della sicurezza globale“.

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