Brindisi, spaccio in provincia: 5 arresti NOMI | Sequestrata cocaina e metadone FOTO

di Angelica Serrai

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Brindisi, spaccio in provincia: 5 arresti NOMI | Sequestrata cocaina e metadone FOTO

| sabato 17 Dicembre 2016 - 09:26

I carabinieri di San Vito dei Normanni (Brindisi) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 5 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione illecita di quantità ingenti di sostanze stupefacenti. In manette sono finiti Cosimo Nigro, Noel Vergine, Gianfranco Martino, Giuseppe Macchitella e Andrea De Palma.

L’indagine, condotta dal marzo all’ottobre 2016 ha consentito di documentare il traffico e la detenzione di quantitativi di sostanza stupefacente, cocaina, metadone e hashish, destinata allo spaccio nel comune di San Vito dei Normanni. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati quasi 110 grammi di cocaina, 100 di metadone, svariati grammi di marijuana ed hashish per un valore di 150mila euro.

L’indagine trae origine dall’arresto di due degli indagati per detenzione ai fini di spaccio, poiché trovati in possesso di undici grammi di “cocaina”. “Pertanto si avevano fondati motivi per ritenere che lo stupefacente sequestrato, nonostante i soggetti tratti in arresto fossero stati fino a quel momento incensurati, sarebbe stato nuovamente procacciato ed allocato sul mercato San Vitese, a quella che è risultata essere, in virtù degli esiti investigativi, una floridissima piazza di spaccio”.

 

Nel corso delle intercettazioni, si è appurato il modus operandi dei criminali per cercare di  “sfuggire” ad un eventuale ascolto indiscreto. “Hai una bustina di Oky” oppure “ci vediamo per una birra” ovvero “portami due panini”, “a quanto devo vendere i biglietti della festa” e ancora “portami un gelato” o “dammi un bacio”.

La cocaina rinvenuta in numerosi casi era occultata all’interno di muretti a secco, in contrade ubicate ai margini del paese, celata all’interno di barattoli da conserva, già suddivisa in dosi pronte per essere smerciate. Sono stati inoltre deferiti in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria, nonché segnalati per violazione amministrativa, 10 assuntori.

Tra gli assuntori si è constatato la presenza di liberi professionisti, imprenditori, commercianti, figli della San Vito bene, ove i giovani rampolli di alcune delle famiglie economicamente maggiormente benestanti, avevano intessuto rapporti di vera amicizia con i pusher, chiamando addirittura questi ultimi con l’appellativo di “papà”.

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